Meccanismi e segnali: come riconoscere l’odontofobia in studio

Segnali, cause e strategie per riconoscere e affrontare l’odontofobia, una paura che ostacola le cure dentali.

21 novembre 2025 08:44
Meccanismi e segnali: come riconoscere l’odontofobia in studio -
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L’odontofobia può manifestarsi prima ancora di sedersi sulla poltrona del dentista: può cominciare, infatti, con l’evitamento delle visite o con un’ansia così intensa da ostacolare le cure necessarie. I fattori scatenanti di questa fobia includono stimoli ambientali (suoni, strumenti), esperienze negative passate e comorbidità psicologiche (ansia, depressione, PTSD, disturbo bipolare, schizofrenia). Nei bambini pesa il contesto familiare: l’ansia dei genitori influenza l’approccio di figlie e figli, mentre un atteggiamento positivo aiuta a prevenire una precoce paura del dentista.

Il dolore, che sia esso reale oppure atteso, è spesso al centro: in alcune ricerche chi si aspetta di provare fastidio nel corso del trattamento odontoiatrico ne sperimenta di più; in altre persone l’ansia alza l’aspettativa, ma non sempre il dolore percepito. In ogni caso, si crea un circolo vizioso che rafforza l’odontofobia. Le procedure che spaventano di più, secondo un’indagine, sono le estrazioni e la fase di anestesia; seguono devitalizzazioni, otturazioni e ablazione del tartaro.

In studio, i segni di uno stato d’ansia possono includere sudorazione, tachicardia, pressione bassa con possibili svenimenti, crisi di pianto, segnali di panico e persino umorismo o aggressività come meccanismi di coping. Per stimare l’odontofobia è utile la scala DAS (Dental Anxiety Scale): quattro domande su come ci si sente il giorno prima della visita, in sala d’aspetto, in attesa delle terapie e della pulizia; con punteggio >12 il paziente può essere definito odontofobico.

In Italia, secondo uno studio del 2017 svolto su 1.072 pazienti tra i 14 e gli 85 anni, il 60% risultava moderatamente ansioso (7–12), il 26% molto ansioso (>12) e il 10% fobico (>15).

Intervenire prontamente davanti a un paziente odontofobico significa riconoscere precocemente la paura, adattare il linguaggio all’età, spiegare in modo semplice, ma veritiero e costruire fiducia.

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