SAN DANIELE DEL FRIULI (UDINE) – Un aggressivo tumore cerebrale diagnosticato nel 2021 aveva costretto Omar, appena adolescente, a sottoporsi a una serie di cure, ricoveri e terapie. Ma il male non era mai riuscito a piegare il suo spirito e a togliergli il sorriso.
Omar ha affrontato la malattia con una forza straordinaria. Quella che lui definiva con ironia “l’inquilino che occupava la mia testa senza pagare” riferendosi alla massa tumorale.
Studente dell’Istituto Isis Manzini, indirizzo Costruzioni Ambiente e Territorio, Omar era conosciuto da tutti per il suo cuore grande, il suo atteggiamento positivo, e per la straordinaria capacità di trasmettere energia anche nei momenti più difficili. Durante il suo percorso, ha persino trovato la forza di scrivere un libro, diventando esempio e ispirazione per chi vive situazioni simili alla sua.
Una comunità in lacrime
San Daniele del Friuli, città in cui era nato nel 2007 da genitori di origine algerina, è in lutto. La scuola, le associazioni sportive, gli amici, i medici e gli infermieri che lo hanno seguito: tutti si stringono attorno alla famiglia di Omar per ricordare un ragazzo speciale che ha saputo unire con la sua sensibilità e il suo coraggio.
Appassionato di ciclismo, tifoso sfegatato di Napoli e Udinese, Omar Tra una chemio e una degenza, trovava comunque il tempo e la voglia di salire in sella e riprendere a pedalare, dimostrando quanto fosse attaccato alla vita.
Il ricordo dell’Isis Manzini
Profondamente toccante il messaggio diffuso dall’Isis Manzini, che ha voluto ricordare non solo lo studente, ma la persona: un giovane che ha insegnato a tutti il valore delle piccole cose, che ha dato lezioni di vita ogni giorno, mostrando come affrontare il dolore senza lamentarsi.
«Omar ha iniziato il suo percorso con noi a distanza», si legge nella nota, «ma non si è mai tirato indietro. Ha donato a tutti noi speranza e determinazione, ha ringraziato anche nei momenti più difficili. E se oggi ci sentiamo più soli, è perché ci manca una stella che brillava fortissimo».
Nel suo libro, Omar aveva scritto di voler aiutare gli altri a non arrendersi, a credere nella possibilità di affrontare le difficoltà con il sorriso, anche quando tutto sembra perduto.
Un libro che ora diventa testimonianza di vita, simbolo di una battaglia vissuta con dignità e amore, e che potrebbe presto essere presentato anche in occasione di incontri pubblici e progetti scolastici in sua memoria.
“Buon viaggio, piccolo grande uomo”, scrivono i suoi insegnanti, «ci hai insegnato che anche nel buio si può trovare luce. Ora sei tu quella luce».