GORIZIA – L’ortopedia isontina mostra segni concreti di ripresa e consolidamento, grazie a un percorso riorganizzativo avviato dopo l’emergenza sanitaria. Gli ultimi dati, presentati in conferenza stampa presso l’ospedale San Giovanni di Dio, evidenziano un aumento degli interventi chirurgici, una riduzione dei tempi di attesa e un miglioramento nei tempi di esecuzione delle operazioni per fratture al femore, soprattutto tra gli anziani.
Fratture operate entro 48 ore
A sottolineare l’importanza dei risultati è stato l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, che ha parlato di una “criticità superata” grazie a un lavoro continuo, di squadra, nei presidi di Gorizia e Monfalcone. “L’indicatore più significativo – ha dichiarato – è quello legato alle fratture del collo del femore, con oltre il 90% degli interventi eseguiti entro 48 ore, una soglia valutata tra i parametri principali anche dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa”.
Numeri in crescita e attese in calo
Nel 2024, l’attività chirurgica ortopedica è cresciuta dell’11,3% rispetto al 2019 e del 6% rispetto al 2023, con oltre 350 protesi di anca e ginocchio impiantate e più di 1000 operazioni per traumi. L’attività ambulatoriale ha anch’essa mostrato segnali di efficienza, rispettando i tempi di priorità (B, D e P) per le prime visite ortopediche, entro 10, 30 e 120 giorni, a conferma di una maggiore accessibilità ai servizi.
Fermare la fuga di pazienti
Nonostante i miglioramenti, l’assessore Riccardi ha ricordato che “la sfida non è finita”, ponendo l’attenzione sulla necessità di prevenire la mobilità sanitaria passiva, in particolare nel campo della chirurgia protesica. Serve consolidare ulteriormente l’efficacia del sistema, evitando che pazienti si rivolgano a strutture fuori regione per le cure.
La tenuta del sistema sanitario
Guardando al futuro, Riccardi ha allargato il discorso alla tenuta del sistema sanitario regionale, che deve basarsi su una maggiore appropriatezza delle prestazioni, specializzazione delle strutture – soprattutto tra gli ospedali spoke – e su un riequilibrio tra ospedale e territorio. Fondamentale sarà affrontare le sfide delle cure primarie e della non autosufficienza, temi che secondo l’assessore rappresentano una questione strutturale e generazionale, e non solo locale.