Dalla matita all’intelligenza artificiale: 50 anni di storia della comunicazione ne “L’arte di saperla raccontare”

Paolo Molinaro celebra i 50 anni di Aipem con il libro “L’arte di saperla raccontare”, tra storie, creatività e comunicazione umana.

07 ottobre 2025 22:10
Dalla matita all’intelligenza artificiale: 50 anni di storia della comunicazione ne “L’arte di saperla raccontare” -
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 Cinquant’anni di creatività, storie, campagne e persone. Un libro che non insegna formule magiche, ma invita a riscoprire il potere semplice e potente delle storie, anche pubblicitarie, soprattutto quando partono dal cuore. È questo il messaggio che ci trasmette Paolo Molinaro, fondatore di Aipem, la più longeva agenzia di comunicazione indipendente italiana, da lui creata a Udine nel 1975.

 “L’arte di saperla raccontare” - Gaspari Editore - è stato presentato lo scorso 6 ottobre in anteprima a Udine davanti a un pubblico di amici, collaboratori ed ex collaboratori, ai quali l’autore ha voluto fare un omaggio per aver condiviso mezzo secolo di vita professionale. In dialogo con il vicedirettore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, Molinaro ha ripercorso cinquant’anni di storia della comunicazione in Friuli: dalla pubblicità degli anni Settanta, costruita con pennarelli, pellicole e intuizioni, fino alla rivoluzione digitale, attraversando i mutamenti di un mestiere che ha sempre saputo tenere insieme creatività, visione e concretezza.

Da quella sala da pranzo di casa, con la moglie Nerina a fargli da segretaria, è nata un’avventura che avrebbe incrociato oltre 250 aziende in più di 80 Paesi, intrecciando il proprio percorso con i nomi più noti dell’imprenditoria friulana – Snaidero, Pittini, Fantoni, Melzi, per citarne alcuni – e conquistando nel 1993 anche il Leone d’Argento a Cannes.

Nel corso della presentazione, Molinaro ha ricordato con emozione le origini di Aipem: «Ero un operaio e un modesto pianista, nulla lasciava immaginare che avrei fatto della comunicazione la mia vita. Ma la pubblicità mi ha stregato, e da lì ho voluto ricominciare».

Negli anni della rinascita friulana post-terremoto, Aipem fu anche protagonista di alcune esperienze pionieristiche: nel 1977 Molinaro fu tra i soci fondatori di Telefriuli, contribuendo alla nascita dell’emittente televisiva con l’ideazione del marchio, dell’immagine coordinata e della raccolta pubblicitaria. In quello stesso periodo, l’agenzia firmò il primo catalogo della Trudi, realizzato in occasione della Fiera del Giocattolo di Milano, segnando l’inizio di una lunga collaborazione con brand nazionali e internazionali.

La svolta decisiva arrivò nei primi anni Ottanta con Segafredo Caffè, il primo cliente con cui Aipem portò la comunicazione in televisione, aprendo una nuova fase nella storia dell’agenzia e nel modo di concepire la pubblicità anche nel Nord Est.

Nato a Colloredo di Monte Albano e cresciuto a Fagagna, classe 1945, Molinaro è stato ed è una delle figure più significative della comunicazione italiana.

Tra le pagine del volume emerge una costante: la capacità di Aipem di unire innovazione e sensibilità umana, dalle campagne che hanno fatto scuola alla ricostruzione post-sisma, fino ai progetti più recenti che integrano intelligenza artificiale e creatività, mantenendo sempre al centro le persone e le loro storie.

«Festeggiare 50 anni – ha sottolineato – significa celebrare le persone, i clienti, i collaboratori e le idee che ci hanno permesso di scrivere questa storia. La comunicazione, quando è fatta bene, è un atto di cultura, di vita e di rispetto».

Un anniversario che non rappresenta solo una meta raggiunta, ma un nuovo punto di partenza: quello di un’agenzia che continua a guardare al futuro con la stessa curiosità e passione che l’hanno fatta nascere cinquant’anni fa.

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