Parakarate Cup di Jesolo: storie di coraggio tra giovani atleti e talenti speciali

Parakarate Cup di Jesolo: storie di coraggio, medaglie e inclusione in una settimana con oltre tremila giovani atleti.

06 dicembre 2025 09:56
Parakarate Cup di Jesolo: storie di coraggio tra giovani atleti e talenti speciali -
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JESOLO – Nell’arena affollata dalla passione di migliaia di giovani karateka, la Karate 1 Youth League ha trasformato la città veneziana in uno dei centri internazionali più vibranti dedicati allo sport giovanile. Oltre tremila atleti under 21, provenienti da 83 Paesi, si sono ritrovati per quattro giornate di sfide serrate, emozioni e spirito agonistico, affiancati da una sessantina di partecipanti del parakarate, protagonisti di storie di determinazione, resilienza e risultati di rilievo che hanno catturato l’attenzione del pubblico.

Una settimana di gare e un evento globale che richiama atleti da 83 nazioni

L’edizione 2025 della kermesse, organizzata da Multisport Veneto, ha visto contendersi 135 medaglie suddivise in 45 categorie, confermando la Youth League come uno degli appuntamenti più prestigiosi e competitivi al mondo. Le delegazioni più numerose sono arrivate da Italia (577 atleti), Ucraina (221), Germania (181), Croazia (151) e Inghilterra (118). Una macchina imponente che ha portato in città oltre 10 mila persone, trasformando Jesolo in un crocevia di lingue, culture e giovani promesse del tatami.

In parallelo, mercoledì 3 dicembre si è disputata la Parakarate Cup, gara integrata con la XXXI Venice Cup, dove atleti con disabilità visiva, motoria e sindrome di Down hanno condiviso il tatami con agonisti senior in un contesto inclusivo e carico di significato.

La forza di kateryna, dall’orrore della guerra all’incidente di mestre fino alla rinascita sportiva

Tra le protagoniste più applaudite c’è Kateryna Samoshchenko, atleta della Polisportiva Terraglio, seconda classificata nella categoria femminile Over 16 K30, dedicata alle competizioni su sedia a rotelle. Il suo argento ha un valore speciale.

Kateryna porta sulle spalle il peso di una vita segnata da eventi drammatici: la fuga dall’Ucraina dopo la morte del padre al fronte, e poi il terribile incidente del 3 ottobre 2023, quando il bus sul quale era salita insieme a tre amiche — venute a trovarla dall’Ucraina — è precipitato dal cavalcavia di Mestre. Lei è stata estratta viva dai rottami, mentre le sue compagne non ce l’hanno fatta. La giovane ha affrontato l’amputazione della gamba destra sotto il ginocchio, ma anche una rinascita che oggi la porta a competere col sorriso.

Sono molto emozionata, il karate mi ha dato la spinta per ricominciare”, ha raccontato dopo la premiazione. Il percorso di Kateryna è stato sostenuto dalla vicinanza della polisportiva, dal supporto di Veronica Yaki, di Manuel Giuge — bronzo nelle categorie K30 — e dall’amicizia con Federica Yakymashko, figlia di Veronica, una delle atlete più rappresentative del karate veneto e vicecampionessa mondiale. Un intreccio di legami, passione e rinascita che rappresenta alla perfezione lo spirito della disciplina.

I due fratelli pugliesi che trasformano la sofferenza in energia sul tatami

Un’altra pagina intensa della manifestazione è quella dei due fratelli baresi Alessio Milillo e Francesco Domenico D’Amato, uniti da una vita segnata da sfide mediche e personali, ma anche da una straordinaria capacità di reagire.

Alessio, 22 anni, convive con una grave sindrome genetica ed è costretto alla sedia a rotelle dopo un intervento alla colonna durato 36 ore. Nonostante ciò, ha conquistato la medaglia d’oro nella categoria K31, dedicata alle compromissioni motorie. Accanto a lui, il fratello minore Francesco Domenico, 14 anni, che lotta contro difficoltà cognitive, autismi e un recente intervento per un tumore. Pur non arrivando alla medaglia, ha offerto una prova tecnica intensa e coraggiosa, sostenendo Alessio in ogni fase della gara.

Un risultato che porta le firme fondamentali dei genitori, Pamela e Michele, instancabili nel seguire i figli tra terapie, sacrifici e allenamenti, e del maestro Salvatore Cioce, che ha creduto nelle loro possibilità quando sembrava impossibile.

Da monza alla ribalta internazionale: patrick buwalda continua a brillare

Ottime prestazioni anche per Patrick Buwalda, atleta lombardo originario di Barlassina, punto di riferimento nella categoria K22 dedicata alla disabilità intellettiva. Reduce dalla medaglia d’argento ai Mondiali 2025 del Cairo, Patrick ha confermato la sua solidità tecnica anche a Jesolo, contribuendo a rafforzare la presenza italiana nel panorama parakarate internazionale.

Valori, inclusione e comunità: la filosofia che guida il parakarate

Il presidente del Comitato Regionale Veneto FIJLKAM, Vladi Vardiero, ha sottolineato l’essenza profonda di questo movimento: «Il parakarate è una delle manifestazioni più autentiche dei valori del nostro sport. Chi sale sul tatami dimostra che il karate è disciplina, rispetto, determinazione e soprattutto inclusione. Portare questo evento a Jesolo significa dare visibilità a un progetto che merita continuità e sostegno. L’inclusione non è uno slogan, è la nostra direzione».

Un’organizzazione internazionale che guarda all’ambiente

La regia della manifestazione, affidata a Multisport Veneto con il supporto della Fijlkam e dell’Asi, ha consolidato Jesolo come polo mondiale del karate giovanile. Sotto la guida del maestro Vardiero, anche l’approccio alla sostenibilità ha giocato un ruolo centrale: al Pala Turismo sono stati installati erogatori d’acqua, sei isole ecologiche e quindici colonnine per il riciclo dei mozziconi collaborando con Human Maple, partner della campagna “Riccicami”. Una scelta che unisce sport, ambiente e comunità in un’unica visione condivisa.

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