Partite IVA nel Nord Italia: qual è lo stato d’arte?

Dopo anni di forte decrescita, segnati da un 2020 - complice la pandemia - che ha fatto registrare il calo più marcato del dopoguerra, torna a crescere il numero delle partite IVA in Italia.Nell’ultim...

04 aprile 2024 05:30
Partite IVA nel Nord Italia: qual è lo stato d’arte? -
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Dopo anni di forte decrescita, segnati da un 2020 - complice la pandemia - che ha fatto registrare il calo più marcato del dopoguerra, torna a crescere il numero delle partite IVA in Italia.

Nell’ultimo anno, infatti, è tornato stabilmente sopra le 5 milioni di unità, certificando un’inversione di tendenza che si era già manifestata nel corso del 2022, seppur in misura meno pronunciata rispetto al 2023 appena andato in archivio.

Certo, siamo ancora lontani dai dati di vent’anni fa, quando si fece registrare il maggior numero di partite IVA nel nostro paese (quasi 6,2 milioni). Ma la loro risalita offre uno spunto di riflessione decisamente interessante, che certifica come nel nostro Paese lo spirito imprenditoriale, o il desiderio di poter svolgere autonomamente la propria professione, sia ben presente in una fetta considerevole della popolazione.

Inutile negare, tuttavia, come alcune storiche categorie di partite IVA, come ad esempio artigiani e agricoltori, non vivano un momento particolarmente favorevole, a differenza, invece, di altre professioni dove non serve alcuna iscrizione ad albi e categorie professionali. Il web, in tal senso, è piuttosto esplicativo di questo fenomeno, con professioni come web designer e social media manager che vedono protagonisti un numero cospicuo di nostri connazionali.

Partite IVA & Nord Italia: un binomio imprescindibile

In questo articolo realizzato in collaborazione con Servizio Contabile Italiano, tuttavia, evidenzieremo come il fenomeno sia decisamente concentrato nel Nord Italia, una zona del nostro paese di fondamentale importanza per la ricchezza dello Stivale.

L’Italia Settentrionale, d’altro canto, è sempre balzata agli onori delle cronache per la propria effervescente vitalità in ambito imprenditoriale: non stupisce in alcun modo, quindi, la rilevante presenza di partite IVA in questo territorio.

Partite IVA: il trend di crescita nel Nord Italia è nettamente superiore alla media nazionale

Tutto ciò è testimoniato dai dati, che certificano come il desiderio di “mettersi in proprio” sia ben presente nei cittadini residenti nell’Italia Settentrionale.

Negli ultimi cinque anni, nonostante una pandemia che ha messo in grave difficoltà tutti i lavoratori autonomi, la crescita di partite IVA nel Nord-Italia è stata del 10%, dato nettamente superiore alla media nazionale, che evidenzia la necessità (da parte di alcuni datori di lavoro) e il desiderio (presente in molti cittadini) di abbracciare forme di lavoro sempre più flessibili e indipendenti.

La “forbice” tra lavoratori dipendenti e partite IVA continua ad assottigliarsi, soprattutto nel Nord-Est Italia

Per quanto ovvio, nonostante la summenzionata forte crescita fatta registrare nel corso dell’ultimo lustro, il divario tra lavoratori dipendenti e partite IVA resta marcato anche nel Nord-Italia.

Tuttavia, è molto interessante osservare come questa forbice si stia assottigliando sempre più col passare del tempo e, secondo alcuni esperti, potrebbe portare a una maggiore equità tra lavoratori autonomi e dipendenti nel corso dei prossimi due decenni.

La dinamicità economica e industriale del Nord-Est favorisce la nascita di partite IVA

Un fenomeno, quello delle partite IVA, presente soprattutto nel Nord-Est italiano, famoso per la propria dinamicità dal punto di vista economico e industriale.

Nel nostro territorio, infatti, le partite IVA godono di condizioni economiche particolarmente favorevoli, con opportunità uniche nel contesto regionale. E i dati, ancora una volta, evidenziano quanto poc’anzi descritto sia estremamente veritiero.

Il ruolo trainante del Nord-Est nel mondo delle partite IVA

Prendendo in considerazione gli ultimi cinque anni, nell’intero territorio nazionale si è registrata una decrescita di partite IVA pari al 4%, mentre - come poc’anzi descritto - nell’intero Nord Italia si è registrato un aumento del 10%.

Il dato è ancor più rilevante se consideriamo solo il nostro territorio: la crescita delle partite IVA nel Nord-Est italiano è stata pari a oltre il 15%.

Anche all’interno del Nord-Est la ripartizione di questa significativa crescita è stata piuttosto variegata, con alcune provincie che hanno fatto registrare un aumento più marcato rispetto ad altre. Il Friuli Venezia Giulia, come si evince da questo nostro recente articolo, è stata tra le protagoniste di questa crescita.

Resta innegabile, però, come il Nord-Est sia una zona trainante per l’intero comparto dei lavoratori autonomi, grazie al già citato spirito imprenditoriale che anima i propri cittadini.

Le aziende cercano con maggior frequenza lavoratori con partite IVA

Da svariati anni a questa parte, le aziende del Nord-Est hanno manifestato il desiderio di assumere “partite IVA” in misura crescente, alimentando ulteriormente la crescita dei cosiddetti “lavoratori autonomi”, con alcuni settori, rispetto ad altri, che ne fanno ricorso in misura più frequente.

Basti pensare, ad esempio, a settori come quello tecnologico, piuttosto che ad altri come la consulenza professionale, in grado di offrire interessanti opportunità professionali per coloro che sono alla ricerca di forme di lavoro alternative.

Nell’economia del Nord Italia, a maggior ragione nel nostro Nord-Est, i lavoratori a “partita IVA” svolgono un ruolo fondamentale nella conformazione del PIL regionale. E lo forniranno ancora maggiormente nel corso dei prossimi anni.

Se volete ulteriormente approfondire l’argomento, vi invitiamo a consultare il sito dell’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), fonte principali dei dati riportati in questo articolo.

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