Per la rassegna “Lavorare oltre confine” un concerto del Conservatorio Tartini in Sala Luttazzi
Si terrà martedì 10 maggio alle 17 presso la Sala Luttazzi (Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste), il concerto organizzato nell’ambito della rassegna “Lavorare oltre confine. Storie, voci e immag...
Si terrà martedì 10 maggio alle 17 presso la Sala Luttazzi (Magazzino 26 del Porto Vecchio di Trieste), il concerto organizzato nell’ambito della rassegna “Lavorare oltre confine. Storie, voci e immagini del lavoro frontaliero in Friuli Venezia Giulia”, curata da Maria Dolores Ferrara, docente di diritto del lavoro dell’Università di Trieste. Il progetto, che include una mostra fotografica (prorogata fino al 28 maggio), un concerto e una conferenza, è realizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università degli Studi di Trieste, con il finanziamento della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e con la co-organizzazione del Comune di Trieste.
Il concerto è a cura del Conservatorio di Musica “Giuseppe Tartini” di Trieste, con la classe di musica d’insieme per strumenti ad arco del Maestro Luca Paccagnella. Il concerto prevede l’esecuzione di brani tratti dal repertorio di Bedřich Smetana (Quartetto per archi n. 1), eseguito da Uendi Reka e Florjan Suppani (violini), Lucy Passante Spaccapietra (viola), Alice Romano (violoncello), e dal repertorio di Dmítrij Šostakóvič (Quartetto per archi n. 8, op. 110), eseguito da Sara Schisa e Milica Orlic (violini), Danijel Trajkovic (viola), Emanuele Francesco Ruzzier (violoncello).
In una lettera inviata nel 1878 a un amico, Smetana illustrava il contenuto autobiografico del suo Quartetto n.1 composto due anni prima: i quattro movimenti erano posti in relazione con altrettanti stati d'animo intesi a riflettere particolari momenti esistenziali della vita del compositore. Nella fattispecie, mentre il primo movimento avrebbe rievocato gli entusiasmi e le passioni giovanili, la Polka stava a significare l'interesse del compositore per il folklore musicale nazionale; commossa memoria del primo amore, quello per Katarina Kolar, voleva essere il Largo; il Finale, poi, celebrava gli ardori patriottici, indomabili pur tra le bufere della vita, e la fede nella missione artistica, inestinguibile anch'essa e invano infirmata dallo spettro, ormai incombente, della sordità.
Nel luglio del 1960, il governo sovietico chiese a Šostakóvič di recarsi nella Germania dell'Est, per seguire il gruppo di cineasti impegnati nella realizzazione del film “Cinque giorni – cinque notti”, per il quale il compositore avrebbe scritto le musiche. Le riprese si svolsero a Dresda, dove Šostakóvič ebbe modo di constatare con i suoi occhi le conseguenze disastrose della Seconda Guerra Mondiale, una città devastata, rasa al suolo dai bombardamenti. L'esperienza lo turbò profondamente, e spontaneo fu per lui tentare di esprimere il proprio stato emotivo tramite una composizione musicale. Il Quartetto op. 110 venne eseguito durante i funerali di Šostakóvič, nel 1975, su indicazione dello stesso compositore, acquisendo così definitivamente un deciso spirito commemorativo, rafforzato anche da queste lapidarie parole: “Provo eterno dolore per coloro che furono uccisi da Hitler, ma non sono meno turbato nei confronti di chi morì su comando di Stalin. Soffro per tutti coloro che furono torturati, fucilati, o lasciati morire di fame”.
L’esecuzione dei brani sarà intervallata da suggestive letture sui temi dell’integrazione europea, a cura di Fabio Spitaleri, docente di Diritto dell’Unione Europea dell’Università di Trieste, e Luca Ballerini, docente di Diritto privato dell’Università di Trieste. Leggono Nicoletta Laurenti Collino, Costanza Ziani e Andrea Conzutti, dottorande e dottorando di ricerca nell’ambito del dottorato interateneo Trieste-Udine, Tereza Pertot e Alessia Sbroiavacca, ricercatrici dell’Università di Trieste.
La partecipazione all’appuntamento è gratuita e l’accesso è consentito previo rispetto delle normative anti Covid vigenti e prenotazione su Eventbrite (www.eventbrite.com/cc/lavorare-oltre-confine-246899).
Ricordiamo che fino al 28 maggio rimarrà aperta, a ingresso gratuito al Magazzino 26, la mostra fotografica parte della rassegna “Lavorare oltre confine” (con apertura sabato-domenica: ore 15-18; mercoledì-venerdì: ore 10-13 / 15-18; martedì 10 maggio: ore 16-18). Nel periodo d’apertura della mostra, Italia Nostra offre l’opportunità di partecipare a visite guidate che porteranno i partecipanti alla scoperta della storia e degli edifici del Porto Vecchio. Le visite si terranno in maggio nei giorni mercoledì 11, giovedì 12, venerdì 13, alle 10 e alle 11.30. A richiesta sono prenotabili anche visite pomeridiane scrivendo a [email protected].