La tradizione che prende forma: a Trieste la rassegna delle Pro Loco. Ecco cosa vedere

Trieste, in Consiglio regionale “Presepi Fvg in mostra”: 20 natività, tema rurale, croce lignea di Gualtiero Pian. Aperta fino a metà gennaio.

10 dicembre 2025 16:13
La tradizione che prende forma: a Trieste la rassegna delle Pro Loco. Ecco cosa vedere -
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TRIESTE — Si accende l’atmosfera del Natale Fvg negli spazi del Consiglio regionale con l’inaugurazione di “Presepi Fvg in mostra a Trieste”, sezione cittadina della rassegna “La tradizione che prende forma”. Il percorso espositivo, curato dal Comitato regionale delle Pro Loco del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con UNPLI – Unione Nazionale Pro Loco d’Italia, porta in sede istituzionale circa venti natività, specchio della ricchezza e varietà di una consuetudine viva in oltre 200 siti del territorio regionale.

Il cartellone “La tradizione che prende forma” riunisce antichi saperi artigiani, emozioni del Natale e memoria collettiva, intrecciando i linguaggi delle Pro Loco con il tessuto delle comunità locali. La tappa triestina valorizza la manualità e la creatività di volontari e artigiani, offrendo al pubblico una panoramica sui materiali, sulle tecniche e sulle iconografie che caratterizzano il presepe in Friuli Venezia Giulia.

Il messaggio istituzionale di bordin

A dare il via ufficiale è stato il presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, che ha richiamato l’importanza di valorizzare le radici culturali e sostenere chi mantiene viva questa tradizione. Nel suo intervento, Bordin ha sottolineato come il presepe trasmetta serenità, solidarietà e amicizia: valori cristiani, ma anche universali, che hanno contribuito alla crescita della società regionale. L’invito rivolto a cittadini e famiglie è quello di visitare la mostra e di scoprire i numerosi presepi diffusi sul territorio, frutto del lavoro corale di artigiani, volontari, Comuni e associazioni.

Per questa edizione, come ha spiegato il presidente del Comitato regionale Pro Loco, Pietro De Marchi, il focus è dedicato alle celebrazioni del mondo rurale e a chi vive in equilibrio con la terra. Un omaggio che si ispira alle ricorrenze ONU per l’Anno internazionale dei pascoli e dei pastori e per l’Anno internazionale delle donne agricoltrici. L’allestimento racconta gesti quotidiani, mestieri, ritmi del lavoro agricolo e la relazione profonda tra paesaggio e comunità.

Opere e linguaggi: la croce lignea di gualtiero pian

Tra le opere esposte spicca il lavoro di Gualtiero Pian (Romans d’Isonzo): una croce lignea collocata nell’emiciclo di piazza Oberdan. La creazione dialoga con la storia, reinterpretando la croce del IX secolo appartenuta a Papa Pasquale I, conservata ai Musei Vaticani, e costruendo un ponte simbolico tra tradizione cristiana e arte contemporanea. Accanto alla croce, le natività evidenziano dialetti figurativi differenti: dalla scultura lignea alle pastenelle, dai materiali naturali (corteccia, muschio, pietra) alle soluzioni miste che integrano riciclo creativo e micro-architetture ispirate ai borghi del Friuli Venezia Giulia.

La rassegna ribadisce il ruolo delle Pro Loco come presìdi culturali diffusi: una rete capace di coinvolgere scuole, associazioni, parrocchie e maestranze locali, trasformando l’allestimento in un laboratorio di comunità. La cura degli allestimenti, la documentazione dei processi e il passaggio di competenze tra generazioni fanno del presepe un dispositivo di partecipazione oltre che un’opera d’arte popolare.

Quando visitarla e cosa aspettarsi

La mostra resterà aperta al pubblico fino a metà gennaio, consentendo di vivere l’atmosfera natalizia anche nelle settimane successive alle festività. Il percorso accompagna i visitatori in un viaggio regionale: dalle ambientazioni alpine agli scorci lagunari, dalle case in sasso alle corti rurali, fino a interpretazioni contemporanee che sperimentano luci, trasparenze e prospettive.

Presepi Fvg in mostra a Trieste” non è solo esposizione: è narrazione identitaria. Ogni manufatto porta con sé un volto, una storia, un paesaggio. L’insieme ricompone il mosaico culturale del Friuli Venezia Giulia, mettendo al centro valori condivisi e una tradizione che, anno dopo anno, si rinnova grazie all’energia delle comunità e alla passione di chi costruisce, allestisce e accoglie.

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