A Silvio Fauner il premio “Celiberti”: «l’eccellenza friulana che ha portato il suo nome nel mondo»
Silvio Fauner vince il prestigioso premio del Panathlon Udine: una serata di emozioni, valori e identità friulana.
Lo sciatore sappadino è il vincitore dell’edizione 2025 del 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝗴𝗶𝗼𝘀𝗼 premio assegnato dal 𝗣𝗮𝗻𝗮𝘁𝗵𝗹𝗼𝗻 𝗖𝗹𝘂𝗯 𝗨𝗱𝗶𝗻𝗲 in collaborazione con il maestro 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗴𝗶𝗼 𝗖𝗲𝗹𝗶𝗯𝗲𝗿𝘁𝗶, un’opera appositamente pensata e personalizzata per uno “sportivo che ha onorato l’identità friulana nel mondo”.
Il suo nome si aggiunge così ad altri importanti personaggi nell’ultracinquantennale Albo d’Oro, una galleria di eccezionali sportivi che il nostro club ha avuto il piacere di onorarli come “ambasciatori” di un’intera regione.
Invitato con uno stratagemma Silvio non immaginava di essere il premiato, e quando è uscito il suo nome l’incredulità e la sorpresa hanno segnato il suo volto, salvo poi lasciare spazio al sorriso e alla gioia.
La serata, condotta da 𝗠𝗼𝗻𝗶𝗰𝗮 𝗕𝗲𝗿𝘁𝗮𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶 e dalla presidente del club 𝗠𝗮𝗿𝗴𝗵𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮 𝗔𝗹𝗰𝗶𝗮𝘁𝗶, ci ha fatto conoscere uno sportivo come pochi, un’atleta che in carriera ha vinto tutto avendo in agenda un programma fatto di lavoro, sacrificio e tanto voglia di faticare, punti fondamentali che lo hanno reso “uno dei grandi”.
Le grandi vittorie sono facili da ricordare e da raccontare, e piacevoli per chi è seduto tra il pubblico ad ascoltare un 𝗮𝘁𝗹𝗲𝘁𝗮; ben altro spessore e importanza hanno invece certi episodi personali che aiutano a far capire l’𝘂𝗼𝗺𝗼.
Come il grande sogno di diventare uno sciatore che aveva da bambino, e la maestra di scuola che lo sminuiva dicendogli “ma dove pensi di andare con due assi di legno sotto i piedi?”, un colpo durissimo per un bambino ma non per lui, una sfida che lo ha spinto ad inseguire quel sogno fino a realizzarlo.
Lui sapeva dove andare e ci è andato dritto fino in cima al mondo, collezionando titoli e medaglie, fino a vincere 𝟱 𝗺𝗲𝗱𝗮𝗴𝗹𝗶𝗲 𝗼𝗹𝗶𝗺𝗽𝗶𝗰𝗵𝗲 in tre diverse edizioni dei Giochi, compreso il mitico 𝗢𝗿𝗼 nella staffetta nell’edizione di Lillehammer nel 1994 battendo i mostri sacri norvegesi proprio in casa loro.
Non solo le vittorie ma il modo con il quale le ha cercate e costruite sono un esempio da seguire, sono la dimostrazione che i grandi valori spronano la crescita dell’uomo prima e poi anche dell’atleta.
A suggellare la serata ci ha pensato il maestro Celiberti che rivolgendosi a Silvio ha detto: “questo ragazzo se lo merita perché ha fatto cose incredibili”.