Taglio degli alberi al Castello di Udine: petizione ed esposto in Procura

In unmomento storico in cui gli alberi potrebbero restare dove sono, vistoche le emergenze sono ben altre, l'amministrazione comunale continuaimperterrita nel suo programma di abbattimenti seriali dei...

13 aprile 2020 11:51
Taglio degli alberi al Castello di Udine: petizione ed esposto in Procura -
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In un
momento storico in cui gli alberi potrebbero restare dove sono, visto
che le emergenze sono ben altre, l'amministrazione comunale continua
imperterrita nel suo programma di abbattimenti seriali dei saggi custodi
del verde. E' paradossale il comportamento di Palazzo D'Aronco: tutti
gli esperti invocano e chiedono una rivalutazione seria del verde e
della natura proprio alla luce di questa emergenza sanitaria, mentre il
Comune “accelera addirittura su operazioni anti-natura e anti-verde”,
afferma in una nota il Comitato spontaneo “Salviamo viale Venezia”.

Gli alberi non sono pericolosi né pericolanti, gli alberi non sono malati. Eppure, adesso, l'amministrazione ha inventato, non trovando la presunta giustificazione per tagliare altri alberi, un pretesto da manuale delle barzellette, purtroppo avallato dalla Soprintendenza che sarà chiamata a rispondere del suo operato: gli alberi impediscono la visuale e non consentono di guardare il panorama!

“Al di là del fatto che c'è un rovesciamento logico, nel senso che gli alberi stessi sono il panorama, gli alberi stessi fungono da visuale (chi non la pensa così ritiene evidentemente, in modo distorto e contro natura, che l'albero sia un problema, per ciò stesso da eliminare), il sindaco Fontanini e il vicesindaco Michelini creano un precedente pericoloso: tutti gli alberi 'ostacolano' la visuale, e allora abbattiamoli tutti!”, afferma la portavoce Irene Giurovich. Le conseguenze di un simile ragionamento sarebbero devastanti. Fontanini e Michelini non vedono bene il panorama? Che si spostino! Anzi, che lascino direttamente Palazzo d'Aronco, lasciando stare una buona volta la natura e il verde di cui non hanno rispetto, come si è potuto vedere in varie parti della città .

Intanto,
provocazioni a parte, il Comitato studia un esposto da presentare in
Procura e Corte dei Conti con l'ipotesi di reato di 'spreco di denaro
pubblico': 39 mila euro per togliere alberi che ostacolano l'estetica
sono un insulto di per sé e come motivazione. Francesco Alberoni ha
scritto un articolo in cui si chiedeva che cosa resterà ad ognuno e che
cosa impareremo dopo la tempesta Covid 19, ebbene, fra i vari
insegnamenti “ci sarà una rivalutazione del verde in un nuovo rapporto
con la natura”. Evidentemente non a Udine finché resterà questa
amministrazione anti-natura. 

In
attesa che l'amministrazione esponga pubblicamente sul suo sito i
rendering del prima e del dopo l'operazione, vista dalle varie
angolazioni, e i costi, nel dettaglio, informiamo i cittadini che
abbiamo fatto partire una raccolta firme per fermare le opere, visibile
al link

https://www.change.org/p/sindaco-fermiamo-l-abbattimento-di-26-alberi-sul-colle-del-castello-di-udine?

Siamo
al corrente che è partita anche un'altra petizione, a nome del Comitato
Autostoppisti. Anacronistico rimane il fatto che dietro questo Comitato
si nasconda il centrosinistra, che tanti danni ambientali ha fatto in
passato. Solo per citare alcuni, lo scempio di Piazza Primo Maggio,
delle rotonde di viale Palmanova, e il preludio della distruzione di
viale Venezia. 

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