Violenza in campo: calciatore preso a pugni in faccia dal portiere avversario dopo il gol vittoria
Trento, violenza in campo: giovane calciatore picchiato dal portiere dopo il gol vittoria. Il ragazzo finisce in ospedale, portiere sospeso.
GARDOLO (TN) – Doveva essere una semplice partita di calcio giovanile, ma si è trasformata in un episodio di violenza che ha sconvolto il mondo sportivo trentino. Durante l’incontro Under 17 tra Solteri San Giorgio e Union Trento-Ravinense, disputato domenica 9 novembre al campo Melta di Gardolo, un giovane calciatore è stato aggredito dal portiere avversario subito dopo aver segnato il gol vittoria.
Dalla gioia al terrore in pochi secondi
Secondo le ricostruzioni riportate dal quotidiano L’Adige, il giovane dell’Union Trento aveva appena siglato il 4-3 decisivo, quando il portiere del Solteri San Giorgio gli si sarebbe scagliato contro, facendolo cadere e colpendolo più volte alla testa con una raffica di pugni.
Un’aggressione improvvisa e violenta, che ha colto di sorpresa compagni, allenatori e arbitro, incapaci di intervenire in tempo per fermare il gesto.
L’intervento dei soccorsi e dei carabinieri
Sul posto sono immediatamente arrivati i carabinieri, mentre il giovane ferito è stato trasportato al pronto soccorso, dove i medici gli hanno diagnosticato contusioni alla testa e prescritto due giorni di riposo.
Per fortuna le sue condizioni non destano preoccupazione, ma l’episodio ha lasciato profonda amarezza in entrambe le società.
Le reazioni del club e la sospensione del portiere
Il presidente del Solteri San Giorgio, Livio Germano, ha confermato la dinamica dell’aggressione, esprimendo rammarico e sconcerto per quanto accaduto.
«Si tratta di una responsabilità individuale – ha dichiarato – ma un gesto così grave coinvolge inevitabilmente tutta la società». Germano ha contattato personalmente la famiglia del ragazzo aggredito per scusarsi a nome del club e ha annunciato la sospensione del portiere fino a fine stagione.
Contestualmente, il dirigente ha annunciato l’avvio di un percorso di confronto e rieducazione con il giovane autore dell’aggressione e con la squadra, per aiutarli a comprendere la gravità dell’accaduto e promuovere un ritorno ai veri valori dello sport.
“Serve più educazione sportiva, anche dagli spalti”
Il presidente ha poi lanciato un appello contro il clima di tensione crescente che, purtroppo, si avverte sempre più spesso anche nei settori giovanili.
«Talvolta – ha spiegato – anche dalle tribune arrivano atteggiamenti e parole che non favoriscono la crescita dei ragazzi né la cultura del rispetto reciproco. Nonostante i nostri progetti educativi, episodi come questo dimostrano che c’è ancora molto da fare per tutelare i giovani e lo sport che amano».
Appello alla prudenza e al rispetto dei minorenni
Dal canto suo, la dirigenza dell’Union Trento-Ravinense ha invitato alla massima cautela e al rispetto dei minorenni coinvolti, sottolineando la necessità di non strumentalizzare l’episodio ma di trasformarlo in un’occasione di riflessione collettiva.