Chirurgia pediatrica, asse Burlo-Lubiana: la collaborazione che forma i professionisti del futuro
Trieste e Slovenia rafforzano la collaborazione in chirurgia pediatrica tra formazione, ricerca e tecnologie innovative.
TRIESTE – Una partnership sanitaria che negli anni si è trasformata in un modello transfrontaliero di crescita condivisa. La Chirurgia pediatrica dell’IRCCS materno-infantile Burlo Garofolo prosegue il proprio percorso di cooperazione con la Slovenia, rafforzando un legame che coinvolge formazione, innovazione e presenza nei principali eventi scientifici internazionali. Una sinergia strutturata, cresciuta nel tempo, che oggi rappresenta un punto di riferimento per l’intera area dell’Alto Adriatico.
Collaborazione nelle sale operatorie e formazione degli specializzandi
Al centro di questo dialogo sanitario c’è il rapporto consolidato con il Dipartimento di Chirurgia pediatrica dell’Ospedale Universitario di Lubiana. I professionisti del Burlo – guidati dal chirurgo di fama internazionale Jurgen Schleef – portano regolarmente la loro esperienza nelle sale operatorie slovene, contribuendo alla gestione di casi complessi e all’adozione di tecniche aggiornate.
Parallelamente, Trieste ospita gli specializzandi sloveni, coinvolti in stage semestrali che permettono loro di acquisire competenze avanzate in un ambiente altamente specializzato.
Un modello formativo che dimostra come la cooperazione sanitaria possa generare benefici reciproci, favorendo lo scambio continuo di tecnologie, metodiche chirurgiche e competenze cliniche.
Maribor celebra dieci anni di specializzazione in chirurgia pediatrica
La collaborazione è stata ulteriormente valorizzata durante il secondo Congresso nazionale di chirurgia pediatrica, svoltosi a Maribor e organizzato dalla SKOK – Associazione slovena di chirurgia pediatrica – insieme al Dipartimento universitario di Lubiana. Un appuntamento che ha richiamato esperti internazionali, diventando anche l’occasione per celebrare i dieci anni del riconoscimento della chirurgia pediatrica come specializzazione autonoma in Slovenia.
La discussione scientifica ha attraversato tematiche d’attualità: tecnologie avanzate, nuovi approcci diagnostici, aspetti etici della pratica clinica e testimonianze di professionisti provenienti da diversi Paesi. Un confronto ampio e articolato, in cui il Burlo ha avuto un ruolo di rilievo.
Le innovazioni presentate dal Burlo: BEST e tecniche non invasive
La delegazione triestina – composta dal dottor Schleef, dalla dottoressa Damiana Olenik e dall’infermiera specialista Lorena Vatovac – ha presentato studi e applicazioni cliniche di grande interesse.
Tra queste:
la tecnica innovativa BEST, utilizzata nel trattamento delle malformazioni vascolari, un ambito in cui l’evoluzione tecnologica sta garantendo risultati sempre più efficaci;
l’illustrazione delle metodiche urodinamiche non invasive, impiegate nel follow-up dei pazienti affetti da Lichen sclerosus, una malattia rara e cronica che richiede monitoraggi delicati e costanti.
Temi che hanno attirato l’attenzione dei professionisti presenti, contribuendo ad arricchire ulteriormente il dialogo scientifico tra le due sponde del confine.
Un network che arriva fino alla Bosnia-Herzegovina
La cooperazione del Burlo non si limita alla Slovenia. Da dieci anni il centro triestino ha esteso la propria rete anche alla Bosnia-Herzegovina, dove numerosi giovani specializzandi scelgono di completare la loro formazione in chirurgia pediatrica frequentando le strutture triestine.
Un percorso che rafforza la dimensione internazionale dell’IRCCS e testimonia la sua capacità di attrarre medici da diverse realtà, generando uno scambio culturale e professionale continuo, utile a migliorare il trattamento chirurgico pediatrico a livello europeo.
Un modello di cooperazione che guarda al futuro
Tra sale operatorie condivise, formazione in arrivo e in partenza, congressi internazionali e tecniche innovative, il rapporto tra il Burlo e la Slovenia si conferma un esempio virtuoso di collaborazione transfrontaliera. Un sistema capace di unire competenze, tecnologie e visioni, con un obiettivo unico: migliorare la qualità dell’assistenza chirurgica ai pazienti più piccoli, anche nelle aree più complesse e delicate della pediatria.