Buffet inclusivo a Turriaco: il CAS celebra l'arrivo delle nuove ospiti nepalesi
A Turriaco il buffet inclusivo del CAS celebra l’arrivo di sei donne nepalesi e conferma otto anni di integrazione.
TURRIACO (GO) – Nel cuore del paese, il CAS di Turriaco continua a rappresentare una realtà radicata, capace di trasformare l’accoglienza in un percorso condiviso con la comunità, rafforzato da otto anni di convivenza serena e collaborazione costante. Il recente buffet inclusivo, organizzato in un sabato a ridosso del periodo natalizio, ha riunito cittadini, amministrazione comunale, operatori del privato sociale e persone migranti, creando uno spazio di convivialità che ha messo in luce la natura partecipata e matura del progetto.
Un centro che evolve con il territorio e accoglie nuove storie
Attivo dal 2017, il centro ha sempre privilegiato un modello di accoglienza attiva, favorendo percorsi di integrazione e di inclusione sociale. In questi giorni nella struttura sono arrivate sei donne nepalesi, una presenza nuova per l’accoglienza provinciale, che va a sostituire gruppi di ospiti pachistani e afgani recentemente trasferiti in altre sedi.
Il CAS, con una capienza massima di 14 posti distribuiti in due appartamenti, diventa così un luogo in cui culture e vissuti differenti si intrecciano, confermando la capacità del territorio di recepire e valorizzare cambiamenti anche significativi.
La comunità locale partecipa e accoglie
All’iniziativa erano presenti il Sindaco Nicola Pieri, diversi membri della Giunta Comunale, il consigliere regionale Enrico Bullian, già primo cittadino di Turriaco, oltre a cittadini impegnati nelle attività sportive e culturali del paese. Accanto a loro, la coordinatrice del centro Giovanna Alzetta, gli operatori che seguono la quotidianità della struttura e la presidente della cooperativa Duemilauno Agenzia Sociale, Barbara Medeot.
L’obiettivo dell’incontro era duplice: rafforzare il dialogo tra residenti e ospiti e dare un sincero benvenuto alle nuove arrivate. Un gesto semplice ma simbolicamente forte, che conferma come l’inclusione non sia un processo astratto, ma un percorso fatto di relazioni quotidiane, momenti condivisi e riconoscimento reciproco.
Le parole della cooperativa: un’accoglienza che cresce
Nel suo intervento, Medeot ha sottolineato come il centro abbia dimostrato negli anni di saper evolvere senza perdere il radicamento nel territorio. «L’obiettivo – ha ricordato – è sempre stato quello di valorizzare le persone, le loro storie e le loro competenze. L’inclusione è un processo che si costruisce giorno dopo giorno».
L’attenzione alle relazioni e la volontà di mettere al centro i percorsi individuali hanno reso il CAS un esempio riconosciuto per stabilità e continuità.
Otto anni di integrazione concreta nel tessuto sociale
La storia del centro conferma come, dal suo arrivo nel 2017, gli ospiti abbiano trovato spazi di collaborazione con la cittadinanza, inserendosi in attività lavorative locali e partecipando alla vita sociale senza mai generare tensioni o criticità. Un risultato che dimostra come l’accoglienza, se organizzata con rigore professionale e sensibilità, possa trasformarsi in un contributo positivo per l’intera comunità.
Il commento di Enrico Bullian: storie che arricchiscono il territorio
Bullian ha ricordato come il CAS abbia accolto nel tempo molte persone, ognuna con un percorso diverso ma accomunate dalla ricerca di sicurezza e integrazione. «Tra gli ospiti di questi giorni – ha spiegato – ci sono anche sei donne nepalesi, alle quali abbiamo voluto dare il nostro benvenuto durante il buffet di comunità. Auspichiamo per loro un cammino sereno e costruttivo all’interno della nostra comunità».
Il consigliere ha inoltre evidenziato come il centro abbia saputo combinare serietà gestionale, collaborazione istituzionale e attenzione alle persone, contribuendo anche al rafforzamento del tessuto socio-produttivo locale.
Un modello che mostra come l’accoglienza possa diventare risorsa
L’esperienza del CAS di Turriaco dimostra che, quando l’accoglienza è accompagnata da professionalità, collaborazione e cura delle relazioni, può evolvere in un valore aggiunto per il territorio. Un esempio concreto di come la comunità, gli operatori e le istituzioni possano costruire insieme percorsi di integrazione autentici, capaci di generare fiducia e appartenenza.