Udine, ragazzini lanciano le bici elettriche "per noia" nel torrente Cormor
Bici elettriche del bike sharing comunale gettate nel torrente Cormor: segnalazione e foto del lettore Tiziano Grattoni.
UDINE – Diverse bici elettriche del servizio comunale di bike sharing sono state gettate nel torrente Cormor. Le foto e la segnalazione dell’episodio sono arrivate dal nostro lettore Tiziano Grattoni, che ha documentato il vandalismo dal ponte che collega la zona dello Stadio con Città Fiera, portando all’attenzione della città un gesto che ha suscitato sdegno e amarezza. L’uomo ha raccontato quanto visto con parole cariche di amarezza: «Un brutto gesto incivile. Sono passato e le ho viste in acqua. Dispiace davvero vedere queste cose. Un atto stupido e inutile, che colpisce direttamente un patrimonio collettivo pensato per favorire la mobilità sostenibile e offrire a cittadini e visitatori un’alternativa concreta all’uso dell’auto privata». Oltre al danno simbolico e ambientale, l’episodio comporterà anche un costo economico che ricadrà sull’intera comunità. Un altro testimone racconta: «sono stati visti dei ragazzini che probabilmente "per noia" hanno compiuto il gesto».
Il servizio di bike sharing del Comune di Udine è attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette, ed è progettato per essere semplice e accessibile. Attraverso una app dedicata, l’utente viene guidato fino al mezzo disponibile più vicino e può procedere allo sblocco tramite codice QR, scegliendo tra biciclette tradizionali ed elettriche.
Un sistema moderno e ormai consolidato, entrato nelle abitudini quotidiane di molti cittadini per spostamenti di lavoro, studio o tempo libero, e che rappresenta uno dei pilastri delle politiche urbane orientate alla riduzione del traffico e delle emissioni.
Proprio perché si tratta di un servizio apprezzato e utilizzato, episodi come quello segnalato dal lettore Tiziano Grattoni risultano ancora più difficili da comprendere. Gettare deliberatamente e-bike in un corso d’acqua significa non solo danneggiare beni pubblici, ma dimostrare una totale mancanza di senso civico e di rispetto verso la città.
Ogni bicicletta sottratta al servizio o resa inutilizzabile rappresenta una perdita per la collettività e un onere aggiuntivo per la manutenzione o la sostituzione, risorse che potrebbero essere destinate al miglioramento del servizio stesso.