Pugno in faccia da un detenuto: agente penitenziario finisce in ospedale
Aggressione nel carcere di Verona Montorio: detenuto colpisce un agente al volto. Sindacato Alsippe denuncia criticità.
VERONA – Ancora un episodio di violenza all’interno del Carcere di Verona Montorio, dove un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto durante il servizio. L’uomo è stato colpito con un pugno al volto, riportando lesioni che hanno reso necessario il ricorso alle cure ospedaliere.
Il ferimento e il trasporto in ospedale
Subito dopo l’aggressione, il poliziotto è stato trasportato all’ospedale cittadino, dove i sanitari hanno riscontrato lesioni giudicate guaribili in dieci giorni, con il coinvolgimento anche di un occhio. Un episodio che riaccende l’allarme sulle condizioni di sicurezza all’interno dell’istituto penitenziario veronese.
La denuncia del sindacato
A rendere noto l’accaduto è stato Matteo Barbera, segretario del sindacato Alsippe, che ha parlato apertamente di una situazione ormai fuori controllo.
«Siamo costretti a commentare l’ennesimo episodio di violenza nel carcere di Montorio», ha dichiarato Barbera, sottolineando come il personale della Polizia penitenziaria sia chiamato quotidianamente a operare in condizioni lavorative sempre più critiche.
Personale sotto pressione e carichi eccessivi
Secondo il sindacato, gli agenti penitenziari lavorano al limite delle proprie possibilità, con carichi di lavoro eccessivi, organici insufficienti e una cronica mancanza di risposte concrete alle richieste di maggiore tutela e sicurezza. Una situazione che, denuncia Alsippe, espone il personale a rischi continui, come dimostra l’ennesima aggressione avvenuta a Montorio.
Un problema che si ripete
L’episodio di Verona si inserisce in un contesto più ampio di tensione nelle carceri, dove le aggressioni agli operatori risultano sempre più frequenti. Il sindacato torna quindi a chiedere interventi urgenti, sia sul piano degli organici sia su quello delle misure di sicurezza, affinché chi lavora negli istituti penitenziari possa farlo in condizioni dignitose e senza mettere a repentaglio la propria incolumità.