Il Casino del Buon Respiro a Villa Doria Pamphili si prepara ad un nuovo splendore
Il prestigioso Casino del Buon Respiro a Villa Doria Pamphili, tra le residenze romane più ambite e con una storia avvincente alle spalle, si appresta a tornare protagonista. Ieri ha accolto i reali di Spagna, i quali sembrano essere rimasti affascinati dalla sua bellezza. I lavori in corso mirano a far risplendere questa dimora ancora di più, poiché la premier Giorgia Meloni ha deciso di utilizzare la splendida Villa del ‘600 come location di prestigio per eventi e visite istituzionali di alto livello. Già sfruttata per questo scopo, sembra che la residenza di Doria Pamphili sarà utilizzata con maggiore frequenza in futuro. Nel frattempo, sembra che qualcuno l’abbia già scelta come ‘residenza’: è la volpe dalla ‘coda mozza’, soprannominata dagli abitanti del quartiere Monteverde, l’animale che vive nel parco pubblico di 184 ettari che circonda il Casino del Buon Respiro.
La storia del Casino del Buon Respiro
Voluto da Papa Innocenzo X Pamphili nel 1644 e progettato da Alessandro Algardi, il Casino è uno dei luoghi più belli della capitale grazie anche al ‘giardino segreto’ – visitato ieri dai reali di Spagna accompagnati da Meloni – decorato con un labirinto di siepi che richiamano i simboli araldici dei Pamphilj, ovvero la colomba e il giglio. Dopo i fasti papali nel XVII secolo, nel 1849 la zona è stata teatro di scontri sanguinosi tra le truppe garibaldine che difendevano la Repubblica Romana e quelle francesi in aiuto dello Stato Pontificio.
Oltre un secolo dopo, il Casino del Buon Respiro, noto anche come Casino dell’Algardi, è stato oggetto di un’altra battaglia: l’allora capo del governo Bettino Craxi tentò di “appropriarsene” per farlo diventare la sua residenza personale, ma fu fermato da una forte opposizione. Dopo una lunga mediazione, la dimora seicentesca divenne la sede rappresentativa della presidenza del Consiglio e fu principalmente utilizzata per le visite di capi di Stato o di governo stranieri. Amata da Matteo Renzi, Giuseppe Conte l’ha utilizzata anche come teatro degli ‘Stati generali dell’economia’, suscitando il rifiuto delle opposizioni, in particolare quello di Meloni.
E infine, come dimenticare la visita di ben tre giorni del dittatore libico Muammar Gheddafi, che nel 2009, ricevuto da Silvio Berlusconi, trasferì la sua famosa ‘tenda beduina’ e le sue guardie del corpo, ‘le Amazzoni’, proprio nel giardino antistante il Casino del Bel Respiro.