Al-Jawlani della Siria rassicura: "Mondo non ha nulla da temere". Israele mette in guardia
La nuova Siria: un messaggio di speranza da Mohammed al Jawlani Il mondo "non ha nulla da temere" dalla nuova Siria, assicura Mohammed al Jawlani, leader del gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts). Dopo...
La nuova Siria: un messaggio di speranza da Mohammed al Jawlani
Il mondo "non ha nulla da temere" dalla nuova Siria, assicura Mohammed al Jawlani, leader del gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts). Dopo il crollo del regime di Assad, Jawlani si propone di aprire una nuova era di dialogo. Secondo lui, le paure erano legate alla presenza del regime di Assad, ma ora la situazione è profondamente cambiata. Le fonti di preoccupazione derivavano dalle milizie iraniane, da Hezbollah e dal regime che ha perpetrato i massacri attuali. Tuttavia, Jawlani garantisce che non ci sarà un ritorno al panico.
Il leader della rivolta che ha portato alla deposizione di Assad assicura che la Siria verrà ricostruita. Il Paese si sta dirigendo verso lo sviluppo, la ricostruzione e la stabilità. La popolazione è esausta per la guerra e non è pronta per un altro conflitto.
Neopremier al-Bashir promette "calma e stabilità"
Il paese vive giorni complessi ed è alla ricerca di un precario equilibrio. Il primo ministro ad interim, Mohammed al-Bashir, promette "calma e stabilità" per favorire la transizione verso una svolta piena. Dopo 13 anni di guerra, è ora il momento per il popolo di godere di tranquillità e stabilità.
Il governo di transizione avrà una durata di tre mesi, fino a marzo prossimo, per organizzare la fase di transizione verso un ordine costituzionale al servizio del popolo siriano.
Il monito di Israele
Mentre Mosca conferma che Assad è in Russia, Israele avverte chiunque segua le orme di Assad finirà come lui. Israele non permetterà a entità terroristiche di minacciare il suo territorio.
Anche se Israele desidera relazioni diplomatiche con il nuovo regime in Siria, avverte che se permette all'Iran di stabilirsi nel paese e trasferire armi, ci sarà un prezzo da pagare.
Casa Bianca: "Truppe Usa restano in Siria per combattere Isis"
Sullo sfondo, il ruolo degli Stati Uniti in Siria rimane incerto. Mentre il presidente uscente Joe Biden è disponibile a collaborare con la nuova leadership, Donald Trump ritiene che gli Usa non debbano coinvolgersi in una battaglia che non li riguarda.
Le truppe americane rimarranno in Siria per combattere l'Isis, nonostante ci sia un dibattito acceso sull'eventuale rimozione di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
A Washington, si discute se Abu Mohammad al-Jawalni, leader di Hts, sia un vero moderato o un lupo travestito da agnello. Al momento, non è in corso una revisione specifica dello status di Hts come Organizzazione terroristica straniera, ma le designazioni sono costantemente sottoposte a revisione.