BELLUNO – Angelika Hutter, la 33enne tedesca coinvolta nella tragica strage di Santo Stefano, ha patteggiato una pena di 4 anni e 8 mesi di carcere. Questo accordo è stato raggiunto dopo che, il 6 luglio dell’anno scorso, Hutter ha travolto con la sua auto una famiglia che camminava sul marciapiede, causando la morte di tre persone: il piccolo Mattia, di neppure due anni, il papà Marco Antoniello e la nonna Maria Grazia Zuin.
L’avvocato difensore della Hutter, Giuseppe Triolo, ha accettato la proposta del Giudice per le indagini preliminari, Simone Marcon, portando a questo esito legale. Tuttavia, la decisione ha suscitato un forte malcontento tra i familiari delle vittime.
La reazione della famiglia delle vittime
Luigi Antoniello, padre di Marco e nonno di Mattia, ha espresso il suo profondo dolore e la sua indignazione per il patteggiamento.
La tragedia è avvenuta mentre la famiglia passeggiava nel centro di Santo Stefano di Cadore. L’auto, un’Audi A3, ha investito i membri della famiglia a tutta velocità, senza lasciare loro scampo, lasciando una comunità in lutto e una famiglia distrutta dal dolore.
Il contesto legale
Il patteggiamento, sebbene legale, ha sollevato interrogativi sulla giustizia e sulle modalità di applicazione delle leggi in casi di omicidio stradale. Molti cittadini e familiari delle vittime chiedono una riflessione più profonda su come vengono trattati questi casi, auspicando che le leggi vengano modificate per garantire maggiore giustizia e protezione per le vittime innocenti.
La strage di Santo Stefano rimane una ferita aperta per la comunità bellunese e per tutti coloro che hanno a cuore la sicurezza stradale. La pena di 4 anni e 8 mesi di carcere per Angelika Hutter rappresenta un ulteriore capitolo di una storia tragica che continua a suscitare emozioni forti e contrastanti tra le persone coinvolte.
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