Asolo, Fonte e Maser: al via i nuovi 6 itinerari ciclopedonali da 2,2 milioni di euro

Avviato il progetto da 2,2 milioni per 6 itinerari ciclopedonali tra Asolo, Fonte e Maser. Mobilità sostenibile e turismo al centro.

09 dicembre 2025 11:49
Asolo, Fonte e Maser: al via i nuovi 6 itinerari ciclopedonali da 2,2 milioni di euro -
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ASOLO (TV) – Sostenibilità, turismo, connessioni territoriali e qualità della vita: sono gli assi portanti del grande progetto sovracomunale che riguarda la realizzazione di sei nuovi itinerari ciclopedonali tra Asolo, Fonte e Maser, ora entrato nella fase esecutiva grazie a un investimento complessivo di oltre 2,2 milioni di euro. L’iniziativa, finanziata per 1,2 milioni dal Fondo europeo di sviluppo regionale e per la parte restante dai tre Comuni, punta a rivoluzionare l’accessibilità e la mobilità dolce nell’area, promuovendo percorsi turistici che intrecciano paesaggio, cultura e storia.

Un intervento diffuso tra tre Comuni e sei itinerari strategici

Il progetto è stato affidato all’impresa Giacobbo di San Zenone degli Ezzelini e prevede la realizzazione di 4 km di nuovi tratti ciclopedonali, distribuiti in sei itinerari. Le aree interessate includono contesti di grande valore naturalistico e culturale e collegamenti con punti chiave della mobilità locale.

Nel dettaglio:

  • Fonte: interventi in Via San Salvatore, Via Pagnano e Via Meneghetti;

  • Asolo: lavori in Via Bassanese, Via Schiavonesca Marosticana, Via Forestuzzo e Via Palladio;

  • Maser: coinvolta Via Bassanese.

Grazie a queste opere, migliorerà l’accessibilità tra i centri urbani, con collegamenti prioritari verso il nodo intermodale di Ca’ Vescovo, la stazione degli autobus e le principali ciclovie dell’area.

Un progetto che fa rete e valorizza il territorio

La nuova infrastruttura avrà una valenza sovracomunale grazie al collegamento diretto con la ciclovia Asolo–Padova, la prosecuzione verso est da Maser a Cornuda, la stazione ferroviaria e la ciclovia “La Piave”, oltre al raccordo verso ovest da Fonte in direzione della Ciclovia del Brenta. L’intermodalità bici/treno rappresenta uno dei pilastri della strategia turistica che i tre Comuni intendono potenziare.

Il progetto è inoltre inserito all’interno della SISUS dell’Area Urbana dell’asolano, del montebellunese e della castellana, a conferma della visione comune che unisce i territori.

Interventi paralleli sulla rete idrica

In sinergia con i lavori ciclopedonali, è prevista anche la sostituzione delle vecchie condotte idriche in cemento/amianto, grazie alla collaborazione con Alto Trevigiano Servizi (ATS). Un intervento da 400.000 euro che consentirà di ridurre le perdite e migliorare l’efficienza complessiva della rete.

Le dichiarazioni: un progetto costruito insieme

Per Franco Dalla Rosa, sindaco di Asolo e Comune capofila, il traguardo raggiunto «è il risultato di un lavoro costante tra gli uffici dei tre Comuni, una collaborazione quotidiana che ha permesso di creare un progetto solido e condiviso».

Il vicesindaco di Asolo Mauro Migliorini sottolinea il valore turistico dell’opera: «Una rete ciclabile così ampia genera benefici immediati, ampliando le possibilità di scoperta del territorio e rafforzando un modello di visita sostenibile. È un tassello di un percorso più ampio avviato con l’ingresso di Asolo nell’Autorità Urbana nel 2017».

Per la sindaca di Maser Claudia Benedos, il progetto «rafforza i legami tra i nostri territori e migliora la qualità della vita quotidiana, offrendo nuove possibilità di spostamento sicure e sostenibili, soprattutto lungo l’atteso percorso tra Crespignaga e Asolo».

Infine, il sindaco di Fonte Matthew Sommadossi evidenzia l’impatto immediato sulla vita dei cittadini: «Grazie a questo intervento sarà possibile raggiungere impianti sportivi e sagre in sicurezza, senza prendere l’auto. È un’opera che mette in rete i Comuni e rende il territorio più vivibile, parte di una visione d’area condivisa e pianificata a livello di IPA».

Una visione comune per un territorio più vivibile

I sei nuovi itinerari ciclopedonali rappresentano molto più di un’infrastruttura: sono il simbolo di una strategia territoriale condivisa che punta su mobilità lenta, sostenibilità, turismo responsabile e qualità della vita.

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