Bici e turismo sostenibile, nasce Cansiglio bike day
Treviso, 13 Aprile 2023 - Per la prima volta l’Altopiano del Cansiglio, a 1000 metri d’altitudine e una delle foreste più belle e storiche del mondo, sarà protagonista di una giornata interamente dedi...
Treviso, 13 Aprile 2023 - Per la prima volta l’Altopiano del Cansiglio, a 1000 metri d’altitudine e una delle foreste più belle e storiche del mondo, sarà protagonista di una giornata interamente dedicata alla bicicletta. Le quattro leggendarie salite del Cansiglio verranno chiuse al traffico motorizzato sabato 20 Maggio 2023 - l’evento per gli appassionati delle due ruote che anticipa il passaggio della 106° edizione del Giro d’Italia 2023 - e sarà riservata esclusivamente ai ciclisti.
L’evento è stato presentato a Treviso, a Palazzo dei Trecento, alla presenza di: Luca Zaia - Presidente della Regione del Veneto;Mario Conte – Sindaco di Treviso; Marina Montedoro - Presidente Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene; Cristiano Gaggion - Presidente Consorzio Turistico Alpago Cansiglio; Ivan Piol - ASD DOLOMITI PSG.
“Il muoversi lento, nel silenzio, della bicicletta – commenta Luca Zaia - ben si sposa con l’ambiente naturale della foresta del Cansiglio, delle Colline del Prosecco, dell’Alpago e dei territori circostanti. Quest’iniziativa esprime al meglio tutte le potenzialità di questi territori, che stanno vivendo un momento magico di crescita di un turismo attento all’ambiente, ecologico, a contatto con la natura. Favorendo un’economia diffusa, sostenibile, che permette la nascita di nuovi operatori turistici e nuove proposte. Cansiglio Bike Day nasce sotto il segno di tutto questo ed ha la possibilità di diventare uno degli appuntamenti più magici ospitati nelle nostre terre”.
“Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – spiega Marina Montedoro, Presidente dell’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene - continuano a puntare sul turismo sostenibile. Lo fanno sia con i grandi eventi che da sempre caratterizzano le Colline, come la Prosecco Cycling che quest’anno fa 20 anni, la Nova Eroica Prosecco Hills che lo scorso anno ha visto oltre 1200 partecipanti e che oggi, a 20 giorni dall’evento, conta già quasi 900 iscritti, e la Cycling Stars Criterium, la corsa dei Campioni, che quest’anno partirà da Pieve di Soligo. A questi, per la prima volta si aggiunge Cansiglio Bike Day, una pedalata ecologica che vede coinvolte due regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia e tre Province, Treviso, Belluno e Pordenone. Tutti uniti per un evento unico nel suo genere che ha come meta l’altopiano del Cansiglio, una delle foreste più belle e storiche esistenti. Tutti queste iniziative legate al bike tourism aiutano nella diffusione, sul nostro territorio, di un turismo slow e sostenibile, che unisce natura, cultura, benessere ed enogastronomia. Per vivere le nostre Colline, valorizzandole e rispettandone l’ambiente”.
“È stato Fabio Gazzabin ad avere questa idea – ha commentato Cristiano Gaggion, Presidente Consorzio Turistico Alpago Cansiglio - e, dopo la sua scomparsa, un gruppo di amici si è unito per realizzare il progetto e creare i vari itinerari. Abbiamo incontrato prima tutti i sindaci dei comuni coinvolti, Veneto Agricoltura ed avendo da tutti parere favorevole abbiamo iniziato a dar vita al progetto. Poi abbiamo coinvolto gli operatori turistici dei territori che hanno accolto molto bene la proposta, diventando parte attiva del progetto”.
Il progetto coinvolge 2 regioni, Veneto e Friuli Venezia Giulia e 3 Province, Treviso, Belluno e Pordenone. Sono quattro i versanti di scalata scelti per questa 1° edizione del Cansiglio Bike Day e più precisamente:
• VITTORIO VENETO/FREGONA (TV) salita tutta asfaltata con il versante che passa per Osigo e sale alla Crosetta con una lunghezza di km 20 e un dislivello di 987 mt, salita molto regolare con pendenza max del 11%.
• FARRA D’ALPAGO – MALGA MEZZOMIGLIO – CAMPON (BL) salita asfaltata fino a Malga Mezzomiglio poi si consiglia l’uso di bici Gravel o MTB, lunghezza km 18 per un dislivello di 973mt. Salita con tratti molto impegnativi con pendenze fino al 16%
• CANEVA/SARONE (PN) salita tutta asfaltata con una lunghezza di km 17,5 e un dislivello di 900mt, pendenza massima rilevata in alcuni tratti del 11%
• PIANCAVALLO (PN) salita in gran parte su strade sterrate si consiglia l’uso di bici Gravel o MTB, lunghezza km 33 per un dislivello di 690mt pendenza max del 10%. Versante molto panoramico che si snoda tutto in quota.
Ogni versante di salita è stato simbolicamente dedicato a un grande Campione del Ciclismo italiano che ha gareggiato nelle precedenti edizioni del Giro d’Italia che hanno interessato questo territorio e in particolare: la salita da Piancavallo a Marco Pantani, per la leggendaria vittoria al Giro d’Italia del 1998, Vittorio-Fregona a Eddy Merckk per la sua prestazione del 1968in un Giro in cui “Il Cannibale” la fece da padrone, Caneva a Egan Bernal dominatore e Maglia rosa del Giro del 2021 e l’Alpago a Johan de Muynck per la sua prestazione che lo vide vincere il Giro del 1978.
Tutti coloro che vorranno partecipare alla Cansiglio Bike Day potranno iscriversi sul sito www.cansigliobikeday.it
APPENDICI
Il Cansiglio e il ciclismo
Il Cansiglio infatti è stato protagonista del Giro d'Italia ben sette volte, quattro dal lato trevigiano e tre dal lato bellunese. Fu affrontato durante le edizioni del Giro d'Italia 1933, nel corso della 15ª tappa da Udine a Bassano del Grappa, del Giro d'Italia 1962, nel corso della 13ª tappa da Lignano Sabbiadoro al Nevegal, e del Giro d'Italia 1978, nel corso della 15ª tappa da Treviso a Canazei. Un nuovo passaggio è avvenuto durante l'edizione del Giro d'Italia 2021, nel corso della 16ª tappa da Sacile a Cortina d'Ampezzo.
Il Gran Premio della Montagna, considerato a quota 1127 m s.l.m. del Passo La Crosetta, ha visto scollinare per primo nel 1933 il grandissimo Alfredo Binda (che era anche Maglia Rosa), nel 1962 il "Cit" Nino Defilippis (con il belga Armand Desmet in Maglia Rosa), nel 1978 lo svizzero Ueli Sutter (con un altro belga Johan De Muynck in Maglia Rosa) e nel 2021 il francese Geoffrey Bouchard in maglia azzurra di miglior scalatore (con il colombiano Egan Bernal in Maglia Rosa).
Il versante bellunese, invece, fu affrontato durante le edizioni del Giro d'Italia 1934, nel corso della 16ª tappa da Trieste a Bassano del Grappa, del Giro d'Italia 1966, nel corso della 21ª tappa da Belluno a Vittorio Veneto, e del Giro d'Italia 1968, nel corso della 13ª tappa da Cortina d'Ampezzo a Vittorio Veneto. Il Gran Premio della Montagna, considerato a quota 1045 m s.l.m. della località Campon, ha visto scollinare per primo nel 1934 Remo Bertoni (con il grande Learco Guerra in Maglia Rosa), nel 1966 Pietro Scandelli, già primo sul Passo San Boldo e vincitore di quella tappa (con Gianni Motta in Maglia Rosa), e nel 1968 lo scalatore vicentino Lino Farisato, che era scattato sul Nevegal (con il belga Eddy Merckx in Maglia Rosa).
La storia dell’Altopiano del Cansiglio
L’Altopiano del Cansiglio si è formato circa 200 milioni di anni fa, da rocce sedimentarie di origine organica, composte da miriadi di organismi marini che si sono depositati sul fondo di un mare antichissimo, che poi, emergendo a causa di movimenti tettonici ha dato forma alle attuali montagne. La prima menzione medievale del Cansiglio risale al 923: in un diploma, l'imperatore Berengario I donava al vescovo di Belluno alcuni territori nei dintorni del Cansillo. Nel 1185 invece, papa Lucio III ribadisce in una bolla i precedenti diritti riferendosi anche al Campum silium. Sulla base di ciò, l'ipotesi più accreditata fa derivare il toponimo da campum in riferimento ad uno spazio coltivato o adibito a pascolo, e concilium, termine latino medievale che indicava non solo un'assemblea locale, ma anche i terreni di uso comune. Si ritiene infatti che le risorse del Cansiglio fossero liberamente sfruttabili da tutta la comunità locale sin dall'epoca longobarda. Altre supposizioni, mantenendo la radice campum, lo mettono in relazione al latino silva (selva, bosco) o al nome di un personaggio di epoca romana di spicco, forse un proprietario terriero. In seguito il Cansiglio fu amministrato dalle regole d'Alpago e queste, nel 1404, passarono con Belluno alla Serenissima. Nel 1548 la Repubblica di Venezia vi insediò un Capitano Forestale che controllasse attentamente lo sfruttamento delle risorse boschive, utili soprattutto alla realizzazione di remi. Ai tempi della Serenissima, infatti, i faggi della foresta del Cansiglio venivano impiegati nella produzione di remi, legname da opera e carbone. Nel 1548 il Consiglio dei Dieci sancì che la foresta diventasse il “Gran Bosco da Reme di San Marco” riservandola per la produzione di remi per le galere e di legname per l’Arsenale. La cosa ostacolò particolarmente le attività tradizionali, basate sulla pastorizia, e le continue lamentele dei locali portarono alla creazione del Mezzomiglio, un'area dove era permesso il pascolo. A titolo di curiosità ed a testimonianza dell'enorme importanza della zona boschiva per la Serenissima: di ogni albero veniva annotata l'età e la previsione di taglio; erano previste pene severe per i trasgressori; inoltre, era legislativamente statuito che la figlia del guardaboschi del Cansiglio, pur non appartenendo alla nobiltà, potesse maritarsi con l'aristocrazia veneziana. Dopo la caduta di Venezia nel 1797 il bosco decadde ulteriormente perché del tutto indifeso e preda di abusi e sciacallaggi. Passato poi al Regno d'Italia, il Cansiglio divenne proprietà demaniale. Il Cansiglio fu uno dei luoghi della resistenza durante la seconda guerra mondiale. Nel 1944, tra gli ultimi di agosto e i primi di settembre, le truppe tedesche compirono un vasto rastrellamento contro le brigate partigiane che vi operavano, le quali tentarono una resistenza. Il 10 settembre la situazione era compromessa e la gran parte dei gruppi riuscì a fuggire. Sul Pian del Cansiglio sopravvive una minuscola isola linguistica cimbra. Fanno parte della stessa stirpe dei più antichi cimbri dell'Altopiano di Asiago, poiché i loro antenati si mossero dal villaggio di Roana. Essi raggiunsero per la prima volta il bosco nel 1707, prosperando grazie alle loro abilità di scatoleri (costruttori di scatoi, scatole generalmente in legno di faggio). Le migrazioni si fecero stabili dall'inizio dell'Ottocento, quando, con l'arrivo di Napoleone, la comunità cimbra dei Sette Comuni si trovò in difficoltà a causa della perdita degli antichi privilegi che, sin dal medioevo, le avevano garantito una certa autonomia. Attualmente il loro numero, dalle 280 unità censite nel 1877 (ma dovevano avere toccato un picco di oltre 500), è fortemente diminuito e la sopravvivenza della comunità è messa a repentaglio soprattutto a causa della scarsa tutela culturale. I villaggi cimbri dell'altopiano sono Vallorch e Le Rotte nel comune di Fregona (TV), Val Bona, Pian dei Lovi, Canaie Vecio, e Pian Canaie nel comune di Tambre (BL), Campon, Pian Osteria e I Pich nel comune di Alpago (BL). Molti di questi villaggi sono costituiti da pochi fabbricati, talvolta ridotti allo stato di ruderi, e la maggior parte sono abitati solo stagionalmente.