MALBORGHETTO VALBRUNA – Nella notte appena trascorsa, un complesso intervento di ricerca e recupero ha visto coinvolti una decina di tecnici della stazione di Cave del Predil del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza. L’operazione si è resa necessaria per salvare tre escursionisti di nazionalità slovena rimasti bloccati in una zona impervia nella forra di Rio Bianco, a quasi 900 metri di quota.
Attivazione delle ricerche
Le ricerche sono state attivate poco dopo le 22, quando la comitiva di cui facevano parte i tre escursionisti, due uomini e una donna di Capodistria, ha lanciato l’allarme. Il gruppo si trovava in un tratto roccioso ed esposto, con il cavo da ferrata rotto, che rendeva impossibile ogni tentativo di avanzare o ritirarsi. La posizione dei dispersi è stata fornita dalla Sores, permettendo alle squadre di soccorso di partire immediatamente.
Prima fase del soccorso
Le squadre di soccorso hanno iniziato la ricerca utilizzando la posizione fornita. Poco prima di mezzanotte, i soccorritori sono riusciti a stabilire un contatto vocale con i dispersi. La scarsa visibilità e il terreno roccioso hanno reso estremamente difficile raggiungere fisicamente gli escursionisti. Nonostante queste difficoltà, intorno all’1.30, i tecnici del soccorso alpino, arrampicandosi con l’ausilio di corde sulle balze rocciose, sono finalmente riusciti a raggiungere la posizione dei tre.
Supporto e evacuazione
Una volta raggiunti, i soccorritori hanno fornito agli escursionisti coperte e bevande calde per aiutarli a resistere alle rigide condizioni notturne. Inizialmente, si era pensato di attendere l’alba per impiegare un elicottero per l’evacuazione, data la complessità del terreno. Tuttavia, successivamente è stata attrezzata una calata di corde fino al greto del torrente sottostante, permettendo di concludere l’operazione via terra. Questa scelta si è rivelata vincente, e l’operazione si è conclusa poco dopo le 4 del mattino.
Conclusione positiva dell’intervento
Grazie all’abilità e alla determinazione dei soccorritori, l’intervento si è concluso positivamente senza ulteriori complicazioni. I tre escursionisti, nonostante la disavventura, sono stati tratti in salvo sani e salvi, dimostrando ancora una volta l’importanza e l’efficacia del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza nelle operazioni di salvataggio in montagna.
Un intervento complesso ma efficace
Questa operazione di soccorso mette in evidenza la complessità e la pericolosità degli interventi in montagna, dove la rapidità e la precisione delle squadre di soccorso possono fare la differenza tra la vita e la morte. La zona di Rio Bianco, con le sue caratteristiche impervie e il terreno roccioso, ha rappresentato una sfida significativa per i soccorritori, che hanno dovuto operare in condizioni di scarsa visibilità e su un terreno estremamente difficile.
La prontezza dei soccorritori
La rapidità con cui le squadre di soccorso sono riuscite a organizzare e portare a termine l’intervento è stata fondamentale per il successo dell’operazione. Il contatto vocale stabilito con gli escursionisti ha permesso di rassicurarli e di fornire loro le prime indicazioni su come comportarsi in attesa del recupero. Inoltre, la decisione di procedere con una calata di corde, nonostante l’iniziale intenzione di attendere l’alba per l’uso dell’elicottero, ha permesso di concludere l’intervento in tempi più brevi, garantendo la sicurezza degli escursionisti.
L’importanza della preparazione
Questo episodio sottolinea l’importanza della preparazione e della prudenza durante le escursioni in montagna. Anche i percorsi più conosciuti e frequentati possono nascondere insidie, e la rottura di un cavo da ferrata può trasformare una semplice escursione in una situazione di emergenza. È fondamentale essere sempre ben equipaggiati e informati sulle condizioni del percorso e, in caso di difficoltà, non esitare a chiedere aiuto.
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