Mistero a Bolzano: sconosciuti regalano carte Pokémon ai bambini fuori dalle scuole
Genitori in allarme e indagini in corso. Sospetta coicindenza con un furto avvenuto recentemente a Brescia
BOLZANO – Nelle ultime ore sta destando preoccupazione tra i genitori una vicenda che ha come protagoniste le celebri carte da collezione dei Pokémon, distribuite gratuitamente fuori da alcune scuole di Bolzano da sconosciuti.
Tutto sarebbe avvenuto lo scorso lunedì 20 ottobre davanti alle scuole Manzoni in via Rovigo, dove due individui non identificati si sarebbero avvicinati ad alcuni bambini, consegnando loro bustine sigillate di carte Pokémon.
Un’azione che, a detta dei testimoni, è stata ripetuta anche in un altro istituto di Bolzano. Le bustine erano nuove, apparentemente autentiche, e contenevano le stesse carte che da anni alimentano il mercato del collezionismo, spesso con valori anche molto elevati.
La domanda che ci si pone è: perché qualcuno dovrebbe regalare carte così costose a dei bambini sconosciuti?
Carte che possono avere un valore di migliaia di euro
La vicenda ha generato preoccupazione tra i genitori che hanno subito segnalato l’episodio alle autorità e alla dirigenza scolastica.
In rete e sui social, è tornato a circolare il classico avvertimento di non accettare nulla dagli sconosciuti, un tempo riferito alle caramelle e oggi, in chiave moderna, alle carte da Pokémon.
Queste preoccupazioni non sono del tutto infondate: negli ultimi anni il mercato delle carte collezionabili ha conosciuto una crescita esponenziale, con esemplari rari che possono valere migliaia di euro.
Un furto sospetto a Brescia
Ad alimentare ulteriormente i sospetti è stato un episodio avvenuto pochi giorni prima a Brescia, nella notte tra il 12 e il 13 ottobre.
In quell’occasione, ignoti hanno sfondato la vetrina di un’edicola e trafugato un’ingente quantità di carte Pokémon, per un valore stimato di circa 4.000 euro.
I tornei, gli scambi e le vendite online di carte Pokémon muovono cifre considerevoli. Alcune carte rare raggiungono valori da capogiro, e per questo il fenomeno resta appetibile anche per chi cerca di speculare o mettere le mani su prodotti destinati ai collezionisti.
Le indagini sono tuttora in corso, e non è escluso che tra i due episodi possa esserci un collegamento. Anche se potrebbe trattarsi di una coincidenza, la tempistica ravvicinata e la natura del materiale rubato lasciano spazio a molte ipotesi.