Centro Gestalt: "BENessere al lavoro! Stare bene per lavorare bene". Il progetto

UDINE – Creare ambienti sani per contrastare il fenomeno delle dimissioni e promuovere il benessere sul luogo di lavoro è essenziale, dato che almeno un friulano su quattro soffre di disagio legato al...

22 maggio 2024 11:05
Centro Gestalt: "BENessere al lavoro! Stare bene per lavorare bene". Il progetto -
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UDINE – Creare ambienti sani per contrastare il fenomeno delle dimissioni e promuovere il benessere sul luogo di lavoro è essenziale, dato che almeno un friulano su quattro soffre di disagio legato all'attività lavorativa. In Friuli, infatti, l'80% dei lavoratori manifesta almeno un disturbo collegabile al lavoro, tra cui stanchezza, perdita di energie e interesse, disturbi del sonno, stress e ansia (fonte Ipsos).

L'importanza del benessere lavorativo

Le dinamiche lavorative sono diventate un importante asse di intervento per il Centro di psicoterapia Gestalt di Udine. Il centro ha lanciato il primo progetto in Friuli intitolato “BENessere al lavoro! Stare bene per lavorare bene”. La presentazione avverrà venerdì 7 giugno alle 19:30 in via Morsano 20/C a Udine. La psicoterapeuta Maria Grazia Fiorini, in collaborazione con ToBeWith, specializzato in benessere relazionale, e un altro partner esperto di benessere corporeo, illustreranno i dettagli dell'iniziativa. Far sentire bene i lavoratori permette non solo di creare un ambiente performante e motivante ma anche di aumentare la produttività: tra il 50 e il 60% di tutte le giornate lavorative perse è dovuto allo stress (fonte: European Agency for Safety and Health at Work).

Le ragioni dell'abbandono lavorativo

Perché si lascia il posto di lavoro, anche quando è a tempo indeterminato? Secondo i dati dell'Osservatorio regionale sul mercato e le politiche del lavoro (2019-2023), il 36% dei lavoratori cerca un maggior equilibrio tra vita lavorativa e privata e migliori opportunità di crescita professionale. In Friuli, i potenziali dipendenti desiderano, in primo luogo, un bilanciamento tra vita privata e lavorativa (65%), seguiti da un'atmosfera piacevole (57,5%), retribuzione e benefit aziendali (54,5%), sicurezza sul posto di lavoro (51%) e formazione di qualità (43,3%).

Classifica dei rischi psicologici

Quasi il 40% dei lavoratori identifica il carico di lavoro eccessivo o le tempistiche pressanti come il principale fattore di rischio psicologico. I più esposti sono i lavoratori tra i 45 e i 54 anni, in particolare nel settore sanitario e nelle attività finanziarie e assicurative. Seguono i settori dei servizi di informazione e comunicazione, dell’amministrazione pubblica e dell’istruzione. Al secondo posto si trova il dover lavorare con persone che manifestano disagi crescenti, come pazienti, clienti, studenti o utenti vari. I settori più a rischio sono la sanità, l'istruzione e la pubblica amministrazione e difesa. Al terzo posto c'è il rischio di perdere il lavoro, una grave insicurezza che compromette il benessere psicologico. In quarta posizione si trova la scarsa comunicazione e collaborazione all’interno dell’organizzazione.

Il progetto “BENessere al lavoro” mira a formare il personale delle organizzazioni pubbliche e private con l'aiuto di psicologi, manager e sportivi, per aumentare il numero di lavoratori pienamente soddisfatti, attualmente fermo al 18%. Investire nel benessere dei lavoratori è fondamentale per creare ambienti di lavoro sani, contrastare il fenomeno delle dimissioni e migliorare la produttività aziendale.

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