Colloqui di pace a Doha: speranze per un accordo in extremis
[media id="38657"]Il capo del Mossad oggi a Doha in Qatar Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, si è espresso ottimista riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo per il cessat...
Il capo del Mossad oggi a Doha in Qatar
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, si è espresso ottimista riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza entro il 20 gennaio, data di insediamento del presidente eletto Donald Trump. "Se non si arriverà a una soluzione nelle prossime due settimane, sono comunque fiducioso che l'accordo possa essere concluso prima o poi, e quando avverrà, sarà basato sul piano proposto dal presidente Biden", ha dichiarato Blinken ai giornalisti durante la sua visita a Seul.
Il capo del Mossad oggi a Doha in Qatar
In un giorno che si prospetta decisivo per i negoziati sugli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, il capo del Mossad David Barnea si trova oggi a Doha, in Qatar, come riportato da fonti palestinesi citate da Al-Araby Al-Jadeed. Secondo quanto riportato dal sito Ynet, le parti coinvolte sembrano aver superato le divergenze e ora attendono il via libera da parte del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha convocato una riunione sulla sicurezza per le 17 ora locale.
L'ufficio del primo ministro israeliano non ha confermato il viaggio di Barnea a Doha né ha confermato che i colloqui sugli ostaggi saranno al centro della riunione imminente. Fonti israeliane anonime hanno riferito all'emittente televisiva Kan che nel fine settimana sono stati fatti alcuni progressi, ma non si è ancora giunti a una svolta.
Israele smentisce Hamas, non ha fornito lista ostaggi
Contrariamente a quanto riportato, Israele ha smentito l'approvazione da parte di Hamas di una lista di 34 ostaggi da rilasciare come parte di un accordo sugli ostaggi. Secondo quanto riportato da 'The Times of Israel', al momento Hamas non ha presentato alcuna lista. L'Ufficio del Primo Ministro ha dichiarato che non ci sono informazioni riguardo a una lista di ostaggi fornita da Hamas. Inoltre, secondo l'emittente 'N12', Hamas avrebbe presentato una lista senza specificare lo stato di salute dei prigionieri.
Inviato Casa Bianca a Doha
Anche l'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Brett McGurk, è giunto a Doha ieri, come confermato da un funzionario americano. Questo fatto aumenta le speranze che i colloqui possano portare a un accordo last-minute prima dell'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, superando le divergenze che fino ad ora sembravano insormontabili.
Immunità per leader Hamas e garanzie su Gaza
Secondo il quotidiano saudita Al-Hadath, l'accordo in fase di conclusione prevede un cessate il fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza della durata di due o tre mesi. Inoltre, l'accordo garantirebbe l'immunità ai leader di Hamas per evitare possibili attacchi da parte di Israele. Si prevede inoltre che la gestione della Striscia di Gaza venga affidata ai paesi arabi e occidentali insieme ai gruppi palestinesi.
Neonato morto di freddo a Gaza, è l'ottavo
La situazione umanitaria a Gaza si aggrava ulteriormente, con l'ottavo neonato che muore nella Striscia a causa dell'ipotermia. Le temperature estremamente basse, fino a 10 gradi sotto lo zero, stanno causando vittime tra i più piccoli nell'enclave palestinese. I campi profughi, dove la popolazione si è rifugiata a seguito degli sfollamenti, sono privi di riscaldamento.
L'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha segnalato che fino a 7.700 neonati nei territori in guerra vivono in condizioni inadeguate a causa del conflitto tra Israele e Hamas. Nel mese di dicembre sono morti quattro neonati a Gaza a causa del freddo, tra cui una bambina il giorno di Natale, come riportato dall'agenzia di stampa Wafa. Centinaia di migliaia di palestinesi hanno perso le loro case a causa del conflitto.
Ucciso comandante Jihad islamica che partecipò a 7/10
Le Forze di Difesa Israeliane hanno comunicato di aver eliminato il comandante di una compagnia della Jihad Islamica Palestinese e vice capo della divisione missilistica, Saad Said Zaki Dahnon, coinvolto nel massacro del 7 ottobre nel sud di Israele. L'uccisione è avvenuta durante uno scontro con le forze israeliane a Jabalia, nel nord di Gaza.
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