LONGARONE – Domani, 29 settembre, la comunità si riunirà in un evento significativo in onore delle vittime della tragedia del Vajont. Alle ore 11.00, presso la Diga del Vajont, Piano FVG presenterà un concerto che intreccia musica, natura e creatività, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di quei tragici eventi. L’incontro vuole essere un momento di riflessione e di ricordo, con la speranza che la musica possa fungere da ponte per trasmettere la storia e le emozioni legate a questa calamità.
Una commemorazione per non dimenticare
La scelta di commemorare un evento così devastante attraverso la musica è una decisione profondamente simbolica. L’arte ha sempre avuto il potere di unire le persone, di far emergere emozioni e di aiutare le comunità a elaborare il dolore. Durante il concerto, la FVG Orchestra, sotto la direzione del maestro Paolo Paroni, eseguirà un programma che non solo celebra la bellezza della musica, ma si propone anche di affrontare i temi complessi del dolore e della resilienza.
L’evento include una serie di frammenti testuali evocativi, tratti da documentari, interviste e articoli di giornale dell’epoca, che saranno utilizzati come didascalie di un poema sinfonico. Frasi come “Nella valle c’è un cimitero”, “Qualcuno, fortunato, riconosce il suo morto. Gli altri se ne vanno”, e “Controllori che non controllavano, sapienti che non sapevano” sono rappresentative del profondo senso di perdita e della tragicità degli eventi. Questi frammenti offrono uno spaccato della realtà vissuta da chi ha subito la catastrofe, contribuendo a rendere l’esperienza del concerto ancora più intensa e significativa.
Raccontare il dolore attraverso la musica
Il poema sinfonico si propone di narrare la catastrofe del Vajont, esplorando le esperienze di chi ha perso i propri cari, di chi ha visto distruggere il proprio mondo e di chi, nel momento della tragedia, si è trovato a dover affrontare una realtà incomprensibile. La composizione musicale si struttura attorno a un corale, simbolo del coinvolgimento della comunità, concepita come un insieme di individui che lavorano per un obiettivo comune. In questo caso, l’obiettivo è quello di superare il fango e di fare chiarezza sui fatti accaduti, un processo che ha richiesto un grande sforzo collettivo e una quantità enorme di tempo e risorse.
La musica diventa, quindi, un veicolo per esprimere sentimenti complessi, un modo per elaborare il lutto e rielaborare il ricordo. Anche se non può cambiare il passato, la musica ha il potere di smuovere gli animi, di far emergere emozioni represse e di rendere tangibili le esperienze di dolore e di speranza. Maria Beatrice Orlando, la compositrice goriziana che ha creato l’opera Fango, dedica il suo lavoro a tutte le “creature umane che non potevano difendersi”, portando alla luce le storie di chi non ha avuto voce durante la tragedia.
Il programma musicale
Oltre al poema sinfonico, la FVG Orchestra eseguirà anche la famosa Sinfonia n. 6 in Fa Maggiore op.68 “Pastorale” di L.v. Beethoven. Questa composizione è particolarmente significativa, poiché evoca il senso di pace e di armonia che la natura può offrire, contrastando con la drammaticità degli eventi che si commemorano. La scelta di includere un’opera così iconica all’interno del programma è un chiaro richiamo alla bellezza della vita e alla necessità di ricordare anche i momenti di serenità, nonostante la tragedia.
La Sinfonia “Pastorale” di Beethoven è un capolavoro che riflette l’amore del compositore per la natura e il suo desiderio di catturare la bellezza del mondo che ci circonda. Con le sue melodie serene e i suoi movimenti evocativi, la Sinfonia sarà un momento di gioia e riflessione, un modo per connettere il passato con il presente e per celebrare la resilienza della comunità.
Un evento aperto a tutti
L’ingresso all’evento è gratuito, ma si consiglia fortemente di prenotare il proprio posto per garantire una partecipazione ottimale. Le prenotazioni possono essere effettuate scrivendo a info@pianofvg.eu. La Diga del Vajont, che ha vissuto momenti di grande dolore, si trasformerà per un giorno in un luogo di celebrazione e di memoria, dove le note musicali saranno accompagnate dai ricordi di chi ha vissuto la tragedia.
Concludendo, questo concerto rappresenta non solo un tributo a chi ha perso la vita, ma anche un richiamo all’unità e alla solidarietà della comunità. È un’opportunità per riflettere, per ascoltare e per condividere un momento di emozione collettiva che, speriamo, possa ispirare le future generazioni a ricordare e a riflettere su quanto accaduto. La musica diventa così un atto di resistenza, un modo per onorare il passato e per costruire un futuro di consapevolezza.
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