MONFALCONE, 15 FEBBRAIO 2025 – Sono ore di grande apprensione alla foce del fiume Isonzo, dove da questa mattina è in corso un’importante operazione di ricerca per un uomo disperso in mare. L’allarme è scattato intorno a mezzogiorno, quando il figlio della persona scomparsa ha segnalato il mancato arrivo del padre, partito in barca alle 09:30 con l’intenzione di risalire il fiume per raggiungere un rimessaggio nella zona.
La Capitaneria di Porto di Monfalcone, attivata tramite il numero di emergenza 1530, ha immediatamente avviato un’operazione di ricerca, coinvolgendo diversi mezzi navali e aerei per perlustrare l’area.
La dinamica della scomparsa
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo era uscito in mare con la propria unità da diporto, dirigendosi verso la foce dell’Isonzo con l’intenzione di effettuare una navigazione tranquilla lungo il corso d’acqua per raggiungere un punto di rimessaggio. Tuttavia, qualcosa è andato storto: alle 12:00, non ricevendo più alcuna notizia dal genitore, il figlio ha dato l’allarme.
Immediatamente, le autorità hanno avviato un’operazione di soccorso, con il coordinamento della Capitaneria di Porto di Trieste, che ha mobilitato i mezzi a disposizione per perlustrare la zona.
Le operazioni di ricerca
Sul posto sono intervenuti diversi mezzi via mare e via aria, con un dispiegamento di forze imponente:
- CP 881 della Capitaneria di Porto di Trieste ha assunto il coordinamento delle operazioni.
- CP 2084 della Capitaneria di Porto di Grado ha partecipato alle perlustrazioni in mare.
- Battello B 44 della Capitaneria di Porto di Monfalcone ha setacciato le acque del fiume e le zone limitrofe.
- Tre elicotteri della Protezione Civile, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco hanno effettuato sorvoli a bassa quota per individuare eventuali tracce della persona scomparsa.
Mentre le ricerche in mare proseguivano, una squadra dei Vigili del Fuoco ha condotto controlli a terra, setacciando le sponde del fiume e le zone circostanti.
La scoperta della barca abbandonata
Nel corso delle operazioni, le unità di ricerca hanno individuato l’imbarcazione all’interno di un canale adiacente la foce del fiume Isonzo, ma a bordo non vi era nessuna traccia del proprietario. Questo ritrovamento ha aumentato la preoccupazione delle squadre di soccorso, facendo temere che l’uomo possa essere caduto in acqua durante la navigazione.
Proseguono le ricerche all’alba del 16 febbraio
Dopo un’intera giornata di ricerche ininterrotte, al calare della sera le operazioni sono state temporaneamente sospese, con la decisione di riprendere alle prime luci dell’alba del 16 febbraio 2025. Le autorità hanno confermato che le squadre di soccorso continueranno senza sosta fino a quando non emergeranno nuovi elementi sulla sorte del disperso.
L’area sarà nuovamente perlustrata via mare, con le unità navali della Guardia Costiera, mentre gli elicotteri effettueranno nuovi sorvoli per individuare eventuali indizi. Nel frattempo, i sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono pronti a immergersi nei punti più critici per scandagliare i fondali.
L’intera comunità di Monfalcone e delle zone limitrofe è in ansia per l’esito delle ricerche. Gli amici e i familiari del disperso stanno vivendo momenti di grande apprensione, sperando che l’uomo possa essere ritrovato al più presto.
La speranza è che l’uomo possa essere riuscito a mettersi in salvo in qualche modo, magari raggiungendo una delle rive o trovando riparo in una zona poco visibile. Tuttavia, il passare delle ore riduce le probabilità di un esito positivo, aumentando il timore di una tragedia.