VERBANIA – Proseguono le indagini sulle patenti ottenute illegalmente grazie a un sistema ben organizzato di frode agli esami di guida. Dopo la denuncia di 14 persone negli scorsi mesi, la polizia stradale di Verbania e il compartimento ferroviario di Domodossola hanno individuato 49 patenti sospette, trasmesse per approfondimenti agli uffici della motorizzazione civile di diverse province del nord Italia.
Auricolari e microcamere per superare il test teorico
L’inchiesta è partita nel maggio 2023, quando gli agenti hanno fermato tre uomini, di nazionalità egiziana e residenti in provincia di Milano, colti in flagrante durante l’esame teorico per la patente a Domodossola. I tre erano dotati di auricolari e microcamere, strumenti usati per ricevere in tempo reale le risposte corrette durante la prova.
Le indagini successive hanno permesso di scoprire che episodi simili si erano verificati anche in altre province: Novara, Vercelli, Biella, Torino, Cuneo, Como, Savona, Treviso, Padova, Pordenone, Venezia e Verona. Tutti luoghi in cui gli esami sarebbero stati manipolati attraverso un sistema collaudato di comunicazione illecita e sostituzioni d’identità.
L’accusa: falso e uso di elaborati non propri
Le autorità contestano ai coinvolti i reati di falsificazione di documenti e utilizzo di elaborati altrui per il conseguimento della patente. La portata del sistema, secondo gli investigatori, non sarebbe isolata: il metodo sembra essere stato replicato in più sedi d’esame del nord Italia.
Secondo le ricostruzioni, i candidati venivano dotati di dispositivi invisibili agli esaminatori. Le risposte agli esami venivano fornite da un complice esterno, in tempo reale, rendendo il superamento dell’esame una formalità. Un sistema sofisticato, che metteva in serio rischio la sicurezza stradale.
Patenti a rischio annullamento
Le 49 patenti sospette sono ora sotto la lente della motorizzazione civile. Se verrà confermata la frode, i documenti verranno annullati e, in molti casi, i titolari potrebbero essere chiamati a rispondere penalmente.
Gli uffici competenti stanno già avviando le procedure amministrative necessarie per sospendere in via cautelativa i documenti sospetti.
La polizia continua a seguire diverse piste, con l’obiettivo di individuare eventuali altri complici e verificare se il sistema sia ancora attivo.
Frodi sempre più tecnologiche
Le modalità usate dai truffatori, come l’uso di microcamere ben nascoste e tecnologie wireless di ultima generazione, rendono queste frodi sempre più difficili da individuare. Proprio per questo motivo, gli organi di controllo stanno potenziando le misure di sicurezza durante le sessioni d’esame, anche attraverso l’uso di dispositivi per il rilevamento di segnali radio o strumenti anti-cheating.
Secondo alcune fonti investigative, casi simili sono stati riscontrati anche all’estero, come evidenziato in questo report dettagliato, il che farebbe pensare a un fenomeno internazionale.
In attesa dei risvolti giudiziari, la vicenda resta aperta e potrebbe portare a ulteriori sviluppi nelle prossime settimane.