L’esplosione alla centrale idroelettrica di Enel Green Power nel bacino di Suviana ha scosso profondamente la comunità, provocando la morte di quattro persone, tra cui un ingegnere padovano, e lasciando cinque feriti, compreso un lavoratore veneziano gravemente ustionato. Questa tragedia ha riacceso i riflettori sulla questione della sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che, nonostante i numerosi appelli e mobilitazioni, continua a rappresentare un punto critico nel mondo del lavoro italiano.
Le reazioni dei Sindacati
Il segretario generale di CISL Veneto, Gianfranco Refosco, ha espresso profondo sgomento per l’accaduto, sottolineando la necessità di un “deciso cambio di passo” in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Questa nuova tragedia fa eco all’appello già lanciato dalla CISL con la mobilitazione nazionale “Fermiamo la scia di sangue”, volto a promuovere una cultura della sicurezza e della prevenzione.
La segretaria generale di Flaei Cisl, Gabriella Lanni, ha evidenziato come il settore elettrico sia particolarmente esposto a rischi, sottolineando l’importanza del dialogo tra aziende, lavoratori e rappresentanze sindacali per costruire insieme una cultura della sicurezza condivisa e partecipativa.
Uno sciopero per la sicurezza
In risposta a questa ennesima tragedia, è stato proclamato uno sciopero nazionale di tutti i lavoratori del Gruppo Enel per le ultime quattro ore di lavoro, garantendo comunque i servizi pubblici essenziali come previsto dalla legge. Questo sciopero vuole essere un segnale forte per richiamare l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro, troppo spesso compromessa da logiche di razionalizzazione degli investimenti e contenimento dei costi, che si traducono in esternalizzazioni di attività e riduzioni del personale con conseguenze dirette sulla sicurezza e sull’incidenza degli infortuni.
Un appello alla responsabilità
La tragedia di Suviana non è solo un lutto da commemorare ma un campanello d’allarme che non può più essere ignorato. L’incidente sottolinea con urgenza la necessità di una strategia nazionale organica che coinvolga sindacati e imprese nella creazione di un ambiente di lavoro sicuro, per prevenire che tali tragedie si ripetano.
È fondamentale che tutti gli attori coinvolti, dalle aziende ai lavoratori, dalle istituzioni ai sindacati, uniscano le forze per garantire che la sicurezza diventi una priorità assoluta, non solo a parole ma attraverso azioni concrete e misure preventive efficaci. La sicurezza sul lavoro non è negoziabile: è un diritto fondamentale che deve essere salvaguardato per proteggere la vita e il benessere di ogni lavoratore.