TORINO – Si è conclusa al Pala Gianni Asti di Torino la Final Six 2025 di ginnastica ritmica, evento che ha visto l’Associazione Sportiva Udinese (ASU) classificarsi al quarto posto, confermandosi comunque tra le realtà più importanti e competitive del panorama nazionale. Nonostante una prestazione meno brillante del previsto, le friulane hanno dimostrato ancora una volta di essere una squadra di alto livello, capace di competere con le migliori d’Italia.
Final six di ginnastica ritmica, la gara e il girone
Sorteggiate nel girone B, le atlete di ASU si sono trovate a confrontarsi direttamente con la Ginnastica Fabriano, formazione che ha avuto la meglio in una sfida molto combattuta, decisa da pochi decimi di punto. Sul campo si sono esibite con passione e determinazione Tara Dragas alle clavette, Isabelle Tavano alla palla, Gaia Mancini al nastro e Anastasia Simakova al cerchio, atleta straniera in prestito che ha dato un contributo prezioso. La Ginnastica Fabriano, guidata dalla campionessa olimpica Sofia Raffaeli, è riuscita a prevalere, lasciando ad ASU l’amaro sapore di un risultato che le assicura “solo” una medaglia di legno.
Lo spirito sportivo e il fair play: un gesto simbolico
Una delle immagini più significative di questa finale è stato lo scambio simbolico di un peluche tra le due squadre, a testimonianza del rispetto e del fair play che animano questo sport. ASU ha regalato un dolce panda, realizzato in collaborazione con Trudi e vestito con una maglia personalizzata, a sottolineare il legame di amicizia e la sportività tra le squadre, al di là della competizione agonistica.
Le parole di Nicola Di Benedetto, direttore generale di ASU
«Lo sport è fatto anche di questi momenti», ha dichiarato Nicola Di Benedetto, direttore generale dell’Associazione Sportiva Udinese, presente durante la gara. «Non abbiamo nulla da rimproverare né alle tecniche né alle atlete. La gara è stata sfortunata, sia per il sorteggio che per qualche imprecisione nelle esecuzioni, ma restiamo una squadra di eccellenza a livello nazionale e internazionale, e questo è un grande motivo di orgoglio».
Il dg ha inoltre voluto sottolineare il grande impegno delle ragazze: «Ovviamente c’è un po’ di rammarico, perché quest’anno il primo posto era un obiettivo alla nostra portata. Ma ringrazio di cuore tutte le atlete per il loro sacrificio quotidiano, la dedizione e la passione che mettono ogni giorno in questo sport, faticoso ma bellissimo. Sono un esempio straordinario per le nuove generazioni di atleti e cittadini».