Fratellanza Musulmana in Europa: Origini, Università, Finanziamenti e Terrorismo

Tra i numerosi tentativi e piani messi in atto dai gruppi dell’Islam politico, in particolare dai Fratelli Musulmani, per penetrare la società europea, la senatrice francese Nathalie Goulet ha identif...

10 luglio 2025 15:40
Fratellanza Musulmana in Europa: Origini, Università, Finanziamenti e Terrorismo -
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Tra i numerosi tentativi e piani messi in atto dai gruppi dell’Islam politico, in particolare dai Fratelli Musulmani, per penetrare la società europea, la senatrice francese Nathalie Goulet ha identificato gli “studi universitari” come uno degli strumenti principali usati da questa organizzazione.

Goulet ha espresso chiaramente la sua preoccupazione per l’aumento dei finanziamenti destinati agli studi islamici in Europa, temendo che tali risorse vengano utilizzate per promuovere l’ideologia islamista e abbellirne l’immagine, ostacolando così gli sforzi contro l’estremismo e mettendo a rischio la stabilità a livello locale e internazionale.

Durante un seminario organizzato congiuntamente dal centro di ricerca Trends Research & Advisory e dalla stessa Goulet, la senatrice ha sottolineato l’urgenza di rivedere il sistema di finanziamento della ricerca connessa all’Islam politico.

Goulet ha chiesto alle società europee di identificare rapidamente le reti dell’Islam politico, gli ostacoli alla cessazione dei loro finanziamenti, e di elaborare una road map, a partire dalla struttura finanziaria dei Fratelli Musulmani, i modelli di finanziamento in Europa, le sfide legate al blocco dei flussi tramite blockchain e le lezioni tratte dalle esperienze nei paesi arabi.

Le origini

Qualsiasi analisi sullo stato attuale dell’influenza dei Fratelli Musulmani in Europa porta a indagare sulle loro prime attività nel continente, dove da oltre 70 anni hanno trovato una base stabile e sicura per le loro operazioni verso il mondo arabo.

Secondo il giornalista vincitore del Premio Pulitzer Ian Johnson, durante la Guerra Fredda i servizi di intelligence europei accolsero i Fratelli Musulmani, considerandoli un baluardo contro le ambizioni sovietiche. Tuttavia, ciò contribuì alla radicalizzazione dei musulmani europei, permettendo ai Fratelli di operare indisturbati anche in Medio Oriente.

Un rapporto del Centro Arabo per gli Studi sull’Estremismo fa risalire la presenza dei Fratelli Musulmani in Europa al 1960, quando Said Ramadan, genero del fondatore Hasan al-Banna, fondò una moschea a Monaco di Baviera. Da allora, sono stati costituiti gruppi affiliati in quasi tutti i paesi dell’UE.

Molti di questi si sono uniti in un gruppo di pressione noto come “Unione delle Organizzazioni Islamiche in Europa”, oggi rinominato “Consiglio dei Musulmani d’Europa” con sede a Bruxelles, che conta circa 26 organizzazioni affiliate ai Fratelli Musulmani.

Perché la preoccupazione oggi?

Dopo l’11 settembre 2001, le intelligence europee hanno iniziato a monitorare seriamente le attività dell’Islam politico. Oggi, dopo diversi rapporti di allarme da parte degli Stati Uniti e dell’Europa, la Francia ha cominciato a prendere provvedimenti concreti.

Il 7 luglio 2025, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato una serie di misure “qualitative” per limitare la presenza dei Fratelli Musulmani, soprattutto nelle istituzioni scolastiche, religiose e sociali, incluse le università.

Secondo i media francesi, tra cui BFMTV, il piano prevede il congelamento di fondi e donazioni sospette, l’estensione delle confische e un nuovo disegno di legge da presentare entro fine estate per regolamentare i finanziamenti esteri alle associazioni che promuovono idee separatiste.

Le misure si basano su un rapporto d’intelligence che ha documentato attività sistematiche dei Fratelli volte a influenzare studenti, donne e bambini attraverso moschee, scuole private e associazioni culturali, alcune delle quali finanziate dall’estero.

Secondo molti analisti, queste azioni segnano un cambio di paradigma nella politica francese verso i Fratelli Musulmani: dal sospetto alla vera e propria lotta, con strumenti legislativi, di sicurezza e finanziari.

Il dott. Mohammed Abdullah Al-Ali, direttore del Trends Center, considera i finanziamenti ai gruppi estremisti, e in particolare ai Fratelli Musulmani, una delle sfide più pericolose del nostro tempo. Analizzare la loro struttura finanziaria segreta è essenziale per limitarne l’espansione ideologica e organizzativa.

Secondo il ricercatore Hamad Al-Hosani, i Fratelli utilizzano un modello di finanziamento centralizzato e sostenibile, basato su donazioni, quote associative e reti economiche diffuse in Europa, Svizzera e Canada. Sono anche in grado di eludere le restrizioni legali usando metodi non convenzionali di trasferimento di denaro.

Le principali diramazioni in Europa

Il Centro Arabo per gli Studi sull’Estremismo ha documentato come i Fratelli abbiano raccolto fondi tramite finanziamenti governativi europei, compresi fondi dell’UE al “Forum Islamico Europeo per Giovani e Studenti”, legato al Consiglio dei Musulmani d’Europa.

Un altro esempio riguarda il “Collectif contre l’Islamophobie en France”, un’ONG francese sciolta nel 2020 dopo che fu accusata di aver partecipato a una campagna contro un insegnante decapitato. Un’organizzazione gemella in Belgio ha ricevuto fondi dalla Commissione Europea.

Altri gruppi collegati includono la “European Network Against Racism”, con sede a Bruxelles e composta da oltre 150 ONG, e la “Islamic Relief Worldwide”, ONG britannica che ha avuto leader legati ai Fratelli Musulmani, come Lamia El Amri. I governi tedesco e olandese hanno recentemente sospeso i finanziamenti a questa ONG.

Esistono inoltre altri gruppi come il Forum dei Giovani Musulmani in Finlandia, l’Associazione Islamica in Irlanda, e in Italia l’“Unione delle Comunità Islamiche”, un'importante struttura ombrello legata ai Fratelli Musulmani. In Germania esiste il gruppo “Klim”, un’alleanza contro l’islamofobia.

C’è un legame con il terrorismo?

Un rapporto dell’intelligence interna tedesca ha recentemente lanciato l’allarme: i Fratelli Musulmani rappresentano una minaccia potenzialmente più grave di quella posta da gruppi come Al-Qaeda o ISIS.

Secondo il rapporto, i predicatori del gruppo influenzano decine di migliaia di musulmani con discorsi fortemente conservatori. Il dott. Lorenzo Vidino, dell’Università George Washington, ha avvertito che “dialogare con i fondamentalisti li legittima e rafforza”.

Il ricercatore Omar Al-Raddad ha scritto su “Hafryat” che il legame tra i Fratelli Musulmani e il terrorismo rappresenta una questione critica, specialmente dopo l’ascesa di Al-Qaeda, gli attentati dell’11 settembre, e il successivo consolidamento dell’ISIS in Iraq, Siria, Europa, Africa e Asia.

Al-Raddad sottolinea che i gruppi terroristici hanno saputo sfruttare la tecnologia per migliorare reclutamento, formazione e logistica, guadagnando spazio politico e ideologico ai danni dell’Islam politico tradizionale.

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