Il fenomeno della fuga dei giovani laureati all’estero: una questione complessa da affrontare
Udine, 6 marzo – L’assessore regionale al Lavoro e istruzione del Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen, ha sottolineato che la crescente emigrazione dei giovani laureati non รจ solo una questione di competenze, ma รจ strettamente legata alle carenze strutturali del sistema. Tra i principali fattori che spingono i giovani all’estero, Rosolen ha citato l’inadeguatezza dei salari, la mancanza di prospettive di carriera, il difficile bilanciamento tra lavoro e vita privata e l’elevata precarietร contrattuale.
Durante il suo intervento al convegno "Imprese e scuole in rete per il superamento del mismatch", tenutosi alla Camera dei Deputati, Rosolen ha evidenziato alcuni dati significativi sul fenomeno. Dal 2013 al 2023, nel Friuli Venezia Giulia, i laureati che hanno scelto di emigrare sono quasi il doppio di coloro che sono arrivati in regione dall’estero (7.433 contro 3.680). Inoltre, nonostante siano arrivati piรน laureati dalle altre regioni d’Italia rispetto a quanti ne siano partiti (18.022 contro 15.013), la retribuzione annua lorda per i giovani laureati in regione รจ di soli 14.420 euro, mentre per coloro con contratto a termine scende addirittura a 11.580 euro, meno della metร di chi ha un contratto a tempo indeterminato (28.600 euro).
Nonostante il Friuli Venezia Giulia sia considerata una regione innovativa e con ottimi dati occupazionali, i numeri parlano chiaro. Nel terzo trimestre del 2024, gli occupati in regione hanno superato quota 530mila, con una crescita del +1.7% rispetto all’anno precedente e del +4% rispetto al 2019. La disoccupazione รจ in diminuzione (-9%) cosรฌ come l’inattivitร (-3.5%), con un tasso di occupazione del 70.4%, tra i piรน alti in Italia. Nonostante ciรฒ, Rosolen ha sottolineato che la crisi attuale riguarda principalmente l’offerta di lavoro, nonostante la Regione investa consistenti risorse nella formazione e nello sviluppo delle competenze.
Rosolen ha inoltre elogiato la legge 121/2024 che, in linea con gli obiettivi del Piano nazionale "Industria 4.0", ha istituito una filiera formativa tecnologico-professionale a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Tuttavia, la crisi demografica e l’invecchiamento della popolazione influenzano la composizione e la dinamica del mercato del lavoro, rendendo necessaria la costruzione di un nuovo modello sociale incentrato sul welfare e sulla lotta alla precarietร , in particolare tra giovani e donne.
"Spesso il problema non รจ la mancanza di competenze, ma l’attrattivitร economica, salariale e sociale del nostro territorio", ha concluso l’assessore Rosolen, evidenziando la necessitร di un cambio di prospettiva per affrontare con efficacia il fenomeno della fuga dei giovani laureati all’estero.