Dentro la mente di Giovanni Giamminola: l’uomo che vuole riscrivere la leadership
Un viaggio nella mente del leader del futuro: come l'AI trasforma potere, lavoro e pensiero nel libro “Il Manager Potenziato” di Giamminola.
Non tutti gli uomini che attraversano l’oceano su una barca di legno cercano nuove terre. Alcuni cercano nuove origini.
Giovanni Giamminola avverte che Charles Darwin è ripartito a bordo del Beagle. Ma invece di isole e specie, esplora territori cognitivi e scenari di potere. “Siamo di fronte a una rivoluzione della mente, non della tecnologia” ripete da mesi, a manager che credono ancora che l’AI sia un software da installare e a imprenditori che investono in licenze sperando di aver già fatto “innovazione”.
Il suo libro “Il Manager Potenziato” non nasce per spiegare l’AI, ma per spiegare noi stessi.
E per raccontare come il rapporto fra intelligenza biologica e artificiale riscriverà — in silenzio — tutte le regole del comando.
Giovanni Giamminola ha un passato classico e un presente da ponte tra mondi.
Economista laureato alla Cattolica, perfezionato alla Harvard Business School, CEO per vent’anni fra Europa e Nord America, ha guidato aziende con fatturati da un miliardo. Ma è solo oggi, nel pieno della rivoluzione AI, che la sua voce si fa necessaria.
“Non è il codice che cambia le imprese. È il cervello che decide come usarlo.”
Il messaggio può sembrare scontato. Ma non lo è affatto. Le statistiche mostrano che oltre
l’80% dei progetti AI nelle aziende fallisce entro il primo anno. Non per limiti tecnici. Ma per analfabetismo cognitivo, emotivo e strategico.
Lo dice con fermezza: “Le aziende non hanno bisogno di un nuovo software. Hanno bisogno di un nuovo cervello.”
Un “System Zero”, come lo definisce lui, ispirato alle neuroscienze, che supera il vecchio dualismo fra intuizione e logica. Un’estensione cognitiva, in cui l’AI potenzia le capacità umane invece di sostituirle.
La leadership, in questo nuovo scenario, non è più una funzione verticale. È un atto di consapevolezza.
Chi non lo capisce in tempo sarà superato. Non dai robot, ma da altri esseri umani che sapranno usare le macchine in modo più evoluto.
Lo so, è scomodo sentirselo dire. Ma è proprio qui che si gioca tutto.
Nella visione di Giamminola, l’intelligenza artificiale non è una minaccia. È uno specchio.
Ci costringe a guardare cosa sappiamo fare davvero. Ci mette davanti ai nostri limiti cognitivi. E li moltiplica, se non sappiamo integrarli.
Serve una nuova grammatica del pensiero manageriale. Una nuova semantica del potere.
“L’intelligenza artificiale toglierà posti di lavoro perché renderà obsoleti i comportamenti.”
E questa è la vera rivoluzione. Perché non ci sarà tempo per formarsi, adattarsi, riciclarsi. Solo chi ha già iniziato il percorso oggi, avrà qualcosa da dire domani.
Nel libro, Giamminola non dà risposte facili. Ma mostra sentieri. Svela che l’AI non può essere affrontata con logiche novecentesche. Che non basta “digitalizzare” processi. Occorre “decolonizzare” la mente.
E che ogni CEO, prima ancora di riorganizzare l’azienda, deve riorganizzare sé stesso.
“Un leader che non cambia il proprio linguaggio interiore non può guidare nessuna trasformazione.”
Ecco la verità più scomoda. Quella che distingue Giamminola dai tanti profeti dell’innovazione.
Non ti insegna a usare la tecnologia. Ti insegna a diventare qualcuno in grado di comprenderla.
Darwin cercava una origine. Giovanni Giamminola intravede la nuova strada evolutiva dell'umanità.
Non è la stessa cosa, ma la nave è la stessa: fatta di domande, rischio e solitudine.
E se la sua teoria sarà accettata o rigettata, dipenderà da noi. Da quanto siamo disposti a mettere in discussione ciò che pensavamo di sapere sul potere, sul lavoro e sulla nostra mente.
Perché il vero manager potenziato non sarà quello che sa tutto dell’AI. Ma quello che sa quando, come e perché lasciarla fare.
Scopri il libro di Giovanni Giamminola: Il Manager Potenziato – www.giamminola.ai