Dopo le indicazioni del Viminale, cha ha esortato alla massima attenzione sulle verifiche per il Green pass, le forze dell’ordine sono pronte agli accertamenti in bar e ristoranti nelle zone della movida e nelle città turistiche. Le precauzioni arrivano anche in vista del weekend di Ferragosto nei vari piani controlli locali, mentre continuano in queste ore gli stop alle discoteche abusive, dalla Riviera romagnola a Porto Cervo.
Riguardo all’applicazione del passaporto verde la linea a Palazzo Chigi non cambia: bisogna essere realisti – è il ragionamento – e attuare e far rispettare le misure che sono state adottate per evitare una risalita dei contagi che metta a rischio la ripresa delle attività in autunno.
Ma il fronte delle polemiche resta aperto, nonostante la precisazioni del ministero dell’Interno nelle ultime ore. Dopo le proteste dei ristoratori – ora rassicurati dalle disposizioni secondo cui gli esercenti saranno tenuti (oltre al pass) a chiedere il documento di identità solo in caso di incongruenze – montano i malumori tra gli steward.
Questi ultimi, anche se deputati ai controlli, respingono le indicazioni ministeriali: “La circolare del Viminale genera errate interpretazioni – tuona Ferruccio Taroni, presidente dell’Associazione nazionale delegati alla sicurezza, lamentando già carenze di personale per il controllo dei biglietti -. Continueremo a suggerire ai delegati della gestione degli eventi durante i Comitati per l’ordine pubblico di non usare gli steward per il controllo del certificato verde. Noi interverremo solo nei casi in cui sarà necessario esibire il documento di identità”. E lancia l’alternativa a società sportive e gestori di strutture: “Dovranno avvalersi di volontari, come uomini delle forze dell’ordine in pensione”.
Alcune località turistiche però già si mobilitano in vista del 15 agosto e annunciano il reclutamento di steward per evitare ressa nella movida, come a Jesolo sul litorale veneto, mentre in tante altre città vengono definite le programmazioni di spettacoli e manifestazioni all’aperto con l’utilizzo del lasciapassare verde, che non coinvolgeranno soltanto forze dell’ordine e pubblici ufficiai nei controlli.
Il dissenso non arriva solo dagli steward: a Torino un sindacato ha proclamato due ore di sciopero per venerdì protestando contro l’annuncio dell’azienda, specializzata in componenti elettronici, di consentire l’accesso alla mensa solo ai dipendenti in possesso di Green pass, cosi’ come previsto dal decreto. Anche i ristoratori non saranno sollevati da responsabilità nei controlli del certificato verde.
Aldilà dell’utilizzo della app Verifica C-19, che è obbligatoria, anche gli esercenti potrebbero essere sanzionabili nel caso in cui i certificati presentino difformità dei dati anagrafici o siano falsi. E, pur soddisfatta dell’esito della circolare, Confcommercio precisa: “Gli esercenti non possono certo sostituirsi ai pubblici ufficiali”.
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