Controllo di gestione: tutto quello che un imprenditore deve sapere

Cos’è il controllo di gestione, come implementarlo e perché è fondamentale per guidare al meglio un’impresa verso il successo.

07 agosto 2025 16:30
Controllo di gestione: tutto quello che un imprenditore deve sapere -
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Il controllo di gestione è uno degli strumenti più potenti che un imprenditore ha a disposizione per guidare la propria azienda con consapevolezza. Non si tratta solo di monitorare costi e ricavi, ma di mettere in atto un sistema che consenta di confrontare gli obiettivi con i risultati reali, individuare scostamenti, correggere la rotta e prendere decisioni informate.

In un mercato sempre più competitivo e soggetto a continui cambiamenti, non basta più “andare a sensazione”: serve metodo, numeri e una visione chiara delle dinamiche interne. Il controllo di gestione permette proprio questo, aiutando a tradurre la strategia in azioni concrete e misurabili. È utile per ogni tipo di impresa, dalla piccola attività locale alla media azienda strutturata, e diventa essenziale quando si vuole crescere in modo sostenibile.

In questo articolo scoprirai cos’è il controllo di gestione, quali sono i suoi strumenti principali, come si implementa all’interno di un’organizzazione e quali errori evitare. Che tu gestisca una PMI o stia pensando di strutturare meglio i tuoi processi, qui troverai una guida pratica e chiara per iniziare a usare il controllo di gestione come leva di crescita.

Cos’è il controllo di gestione

Il controllo di gestione è un sistema di analisi e monitoraggio che consente all’imprenditore di verificare in modo costante l’andamento dell’azienda rispetto agli obiettivi prefissati. A differenza della contabilità fiscale, che guarda al passato per adempiere agli obblighi normativi, il controllo di gestione ha uno scopo gestionale e decisionale: fornisce strumenti per anticipare problemi, correggere strategie e migliorare le performance operative.

Secondo il consulente aziendale Andrea Dama, esperto in pianificazione economico-finanziaria, “il controllo di gestione è il ponte tra strategia e operatività: permette all’imprenditore di non subire i numeri, ma di guidarli consapevolmente”. Questo sistema si basa sulla raccolta, l’elaborazione e l’interpretazione di dati economici e finanziari, messi a confronto con budget, previsioni e obiettivi di periodo.

Un buon controllo di gestione risponde a domande chiave: l’azienda sta guadagnando come previsto? I costi sono sotto controllo? I prodotti o servizi offerti sono davvero redditizi? Le risorse sono impiegate nel modo più efficiente?

In sintesi, il controllo di gestione è una bussola interna, utile per orientarsi tra margini, costi, risultati e decisioni future, fornendo un supporto concreto e continuo alla direzione aziendale.

A cosa serve davvero il controllo di gestione

Il controllo di gestione non è un’attività accessoria, ma una leva strategica per guidare l’azienda con precisione. Serve a trasformare i dati contabili e operativi in informazioni utili per prendere decisioni concrete, tempestive e coerenti con gli obiettivi aziendali.

Attraverso il confronto tra dati previsionali (budget) e consuntivi, permette di individuare tempestivamente gli scostamenti e di intervenire in modo mirato per correggere inefficienze, tagliare sprechi o ripensare le strategie commerciali. Non si limita quindi a monitorare i risultati, ma diventa parte attiva nella gestione quotidiana.

Il controllo di gestione aiuta anche a misurare la redditività di prodotti, servizi, reparti o clienti, evidenziando cosa genera valore e cosa, invece, assorbe risorse senza rendimento. Questo tipo di analisi è fondamentale per riorganizzare l’offerta, allocare meglio i costi e focalizzare gli sforzi sulle attività realmente produttive.

Infine, consente di avere una visione d’insieme chiara, utile sia nella pianificazione a lungo termine che nella gestione operativa. In sintesi, serve per governare l’impresa con dati reali, riducendo l’improvvisazione e aumentando la capacità di reagire ai cambiamenti del mercato.

Gli strumenti principali (budget, contabilità analitica, KPI)

Il controllo di gestione si fonda su una serie di strumenti operativi che trasformano i dati aziendali in informazioni utili e azionabili. Tra questi, i più importanti sono il budget, la contabilità analitica e i KPI (Key Performance Indicators).

Il budget aziendale è il punto di partenza: rappresenta la proiezione dei costi, dei ricavi e degli investimenti previsti per un determinato periodo. Serve come riferimento per confrontare ciò che si era pianificato con ciò che realmente accade, consentendo di individuare scostamenti e cause.

La contabilità analitica (o contabilità industriale) consente invece di suddividere e attribuire i costi a centri di costo, commesse, reparti o linee di prodotto. È uno strumento fondamentale per capire dove vengono generati i costi e quali attività sono realmente redditizie.

I KPI, infine, sono indicatori sintetici che permettono di monitorare l’andamento delle principali aree aziendali: margini, produttività, rotazione delle scorte, redditività per cliente, ecc. La loro definizione deve essere coerente con gli obiettivi aziendali, per fornire un quadro realistico e misurabile delle performance.

Usati in modo integrato, questi strumenti rendono il controllo di gestione concreto, continuo e centrato sui risultati.

Come si implementa il controllo di gestione in azienda

Implementare un sistema di controllo di gestione richiede metodo, chiarezza sugli obiettivi e coinvolgimento delle figure chiave dell’organizzazione. Non esiste un modello unico valido per tutte le imprese: ogni azienda deve costruire un sistema su misura, coerente con la propria struttura, dimensione e settore.

Il primo passo è definire gli obiettivi di controllo: cosa si vuole monitorare? Costi, margini, produttività, vendite, investimenti? Da qui si identificano gli indicatori chiave da tenere sotto osservazione.

Successivamente si procede con la raccolta e organizzazione dei dati, scegliendo strumenti adeguati (software gestionali, fogli di calcolo, dashboard personalizzate). È essenziale che le informazioni siano aggiornate, affidabili e facilmente accessibili.

Un altro elemento chiave è la definizione dei centri di costo e di responsabilità, per attribuire i risultati economici a specifiche aree o funzioni aziendali. Questo consente di capire non solo “cosa” non funziona, ma anche “dove” intervenire.

Infine, il sistema va monitorato e aggiornato periodicamente. Il controllo di gestione non è un’attività statica, ma un processo continuo che evolve insieme all’azienda. Solo così può diventare uno strumento realmente utile per il miglioramento delle performance e il supporto decisionale.

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