MONFALCONE. “Lasciare la propria casa è terribile, come Comune e come persone siamo vicini a tutti coloro che si trovano in questa situazione orribile”, queste le parole del Sindaco Anna Maria Cisint.
Affacciarsi al balcone, osservare l’albero di pesche, il piccolo orto costruito anni prima, la ciotola del cagnolino, ormai vecchiotto, con dell’acqua sempre rovesciata ai lati.
Preparare la moka la mattina e piano piano svegliarsi sempre con lo stesso profumo di quel caffè arabica che ti piace tanto, appoggiato al banco della cucina. Questa è quotidianità, questa è la famiglia. Ed è importante.
Poi, sono arrivate le fiamme. Il Carso va a fuoco, ma tu aspetti. A casa si sente solo un po’ di odore, basta tenere le finestre chiuse. Inizi a sentire le sirene, l’odore diventa più pungente.
L’incendio è qui e, con tutto il tatto possibile, ti viene detto che devi lasciare la tua casa, speriamo solo per qualche giorno.
A Monfalcone, sono state accolte alcune delle famiglie e delle persone che hanno dovuto lasciare casa a causa dell’incendio. Tra di loro, quattro persone sono state affidate alla Casa Albergo. Sono il signor Oscar, la signora Maria, la signora Veronica e la signora Barbara.
Oscar, 90enne, è stato il primo ad entrare nella struttura. Ricoverato ieri sera, gli è stata data tutta l’assistenza necessaria, offrendo lui un letto, del cibo, cure sanitarie. Riposo, vicinanza.
La signora Maria, 84 anni, questa mattina è stata accolta nel centro diurno di Casa Albergo, che l’hanno accolta come vanno accolti tutti i nonni: con amore, pazienza e cura. Ora, è seduta su una poltroncina, a chiacchierare con le infermiere o forse a giocare a carte con qualche compagna. Non è casa sua, ma “cos’è una casa se non amore? Cerchiamo di dare loro più familiarità e benessere possibile”, nelle parole del Sindaco Anna Cisint.
Anche la signora Veronica e la signora Barbara, madre e figlia, sono entrate nel centro diurno di Casa Albergo questa mattina. La signora Veronica, di 84 anni, fa squadra con la figlia 40enne, che soffre di una grave patologia. Mano nella mano, si danno forza a vicenda e portano ancora più “famiglia”, nel rifugio che Casa Albergo è diventata.
Anche per questa notte Oscar, Maria, Veronica e Barbara dormiranno nei letti di Casa Albergo. “Speriamo che Monfalcone possa essere per loro un luogo dove si sentono al sicuro e amati. Li vedo come fossero i miei nonni” afferma il Sindaco Cisint, “il Carso sta andando a fuoco ma vedo tanta solidarietà. Rendiamoci conto che se siamo qui è grazie a loro”.
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