Incontro con il presidente Pozzo: Agenda FVG Manifattura 2030 e potenziamento dei consorzi industriali

Incontro strategico tra Regione e Confindustria Udine: focus sull'Agenda FVG Manifattura 2030 e sui consorzi industriali

Oggi si è tenuto un importante incontro tra il presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo, e l'assessore regionale alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini. L'obiettivo era rafforzare la collaborazione tra Regione e Confindustria Udine, definendo linee strategiche di sviluppo per il futuro. Uno dei temi centrali dell'incontro è stata l'Agenda FVG Manifattura 2030, un documento fondamentale per il quale le associazioni di categoria hanno dato un contributo determinante. Si è discusso anche del potenziamento dei consorzi industriali, dell'importanza di avere manodopera qualificata, del supporto alla transizione ecologica e della necessità di azioni coordinate tra Regione e associazioni di categoria per interventi mirati sul territorio.

L'Agenda FVG Manifattura 2030, redatta nel 2024 in collaborazione con The European House - Ambrosetti, si pone come obiettivo principale il sostegno alla transizione energetica e digitale, oltre che all'export verso nuovi mercati. L'assessore Bini ha sottolineato l'ambiziosità di questo piano, che ha già iniziato a prendere forma con gli stanziamenti regionali e le risorse Fesr, per un totale di 107,5 milioni di euro destinati a interventi a favore delle imprese.

Riguardo agli investimenti per i Consorzi di sviluppo economico locale, l'Amministrazione regionale ha già stanziato 291 milioni di euro tra il 2018 e il 2024. L'obiettivo per il futuro è garantire nuove aree alle aziende che vogliono insediarsi in regione e trasformare i consorzi in fornitori di servizi per aziende e lavoratori, piuttosto che semplici gestori immobiliari.

Il ruolo dei Consorzi nel futuro sarà sempre più incentrato sulla logistica e il welfare aziendale, offrendo supporto ai lavoratori e alla loro formazione professionale. La Regione è pronta a sostenere questi cambiamenti, collaborando con i Consorzi per valorizzare le attuali zone D1, che già mostrano livelli di saturazione.