Intesa imminente tra Israele e Hezbollah al G7 Esteri
L’atteso accordo per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah sembra essere molto vicino, e la notizia ha raggiunto i sette Grandi riuniti al G7 Esteri a Fiuggi. Il focus principale resta la questione del mandato d’arresto per il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, emanato dalla Corte penale internazionale (Cpi). “Sembriamo forse vicini a un cessate il fuoco in Libano, speriamo che sia vero e che non ci siano sorprese all’ultimo minuto”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, aprendo la sessione con i rappresentanti del Quintetto arabo.
Dettagli dell’accordo di tregua
Secondo fonti ben informate, oggi Biden e Macron dovrebbero annunciare la cessazione delle ostilità tra Libano e Israele per 60 giorni. L’accordo prevede l’ingresso dell’esercito libanese nel sud del Paese per 60 giorni, con il ritiro delle forze israeliane. Il coordinamento sarà gestito dall’ufficio del generale Michael E. Kurilla, coinvolgendo anche la Francia. L’Idf potrà intervenire non solo in caso di attacchi diretti a Israele, ma anche per contrastare i tentativi di Hezbollah di rafforzarsi militarmente.
Posizione dell’Italia e richiesta di arresto per Netanyahu
L’Italia si dichiara pronta a svolgere un ruolo di primo piano nel monitorare l’applicazione dell’accordo in Libano. Allo stesso tempo, a Fiuggi si discute anche del mandato di arresto emesso dalla Cpi nei confronti di Netanyahu. I ministri del G7 lavorano per trovare una posizione comune su questo tema, mentre l’attenzione di Tel Aviv è concentrata sulle decisioni che verranno prese.
Il G7 a Fiuggi
La riunione del G7 a Fiuggi affronta anche temi come la violenza sulle donne e le crisi internazionali. Dopo una giornata dedicata al Medio Oriente, oggi il focus si sposterà sull’Ucraina e sull’Indo-Pacifico. L’Italia si conferma protagonista nel dibattito politico internazionale, mentre tutti gli occhi sono puntati sulle future mosse del presidente eletto Donald Trump.
