(Ti Lancio) – Resia (Ud) 12 luglio 2022 – Mantenere viva Resia attraverso posti di lavoro e servizi che spingano le giovani famiglie a chiamarla “casa”: è questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale e della sindaca Anna Micelli. La Val Resia, infatti, è un luogo unico, con le sue tradizioni linguistiche e musicali rimaste incontaminate per millenni.
TERRITORIO. È andata in scena lo scorso sabato a Resia la cerimonia d’intitolazione del sentiero Cai 642, che conduce alla Casera Canin, al noto esploratore e geologo friulano Ardito Desio. Laureatosi in Scienze naturali proprio con un tesi sulla Val Resia, fu presidente della Società Geologica Italiana e prese parte a innumerevoli viaggi esplorativi. Il più memorabile fu sicuramente quello del 1954, quando guidò la spedizione che portò per la prima volta l’uomo sulla vetta del K2, la seconda montagna più alta della terra.
All’intitolazione del sentiero erano presenti le autorità militari e civili: alla cerimonia ha preso parte in collegamento telefonico anche la figlia dell’alpinista, Maria Emanuela Desio. “È un piacere poter intitolare uno dei sentieri della nostra rete ad un uomo di scienza e di avventura come Desio, sia in virtù dei suoi meriti come esploratore che dei suoi contributi in campo geologico” ha commentato la sindaca di Resia Anna Micelli.

LAVORO. “Abbiamo riassegnato due capannoni industriali dell’area Pip” racconta Micelli. “Uno è stato destinato al panificio locale, che vende i propri prodotti in tutto il Friuli, mentre il secondo è stato occupato da Eurolls, una grande realtà industriale di Attimis. L’investimento del ceo Renato Railz significa molto: alcuni giovani residenti hanno cominciato a lavorare nel distaccamento dell’azienda già a maggio, e in totale il numero di posti di lavoro creati sarà di 15, un numero che in una valle come la nostra può fare la differenza”. E la realtà storica nel terzo capannone la DIAMIR regge ancora nella produzione di puntine diamantate.
“Vogliamo continuare a tenere le porte aperte per incontrare persone e idee: la nostra posizione geografica non deve essere una scusante o un limite, ma un punto di forza” prosegue la sindaca.
SCUOLA. La vita di una comunità, senza una scuola, è destinata ad estinguersi: ecco perché Resia sta lavorando per la creazione della “Scuola del parco”, legata a doppio filo alla Riserva Mab UNESCO, per un apprendimento che unisca le conoscenze scolastiche al sapere della montagna. “Sarà un edificio sostenibile dal punto di vista energetico, con molte attività di educazione all’aperto per mettere i bambini in contatto con la natura affinché imparino dal luogo in cui vivono e dalle persone della valle, immersi anche nel ricco patrimonio culturale resiano” spiega Micelli. Il plesso ospiterà materne, elementari e medie.
SALUTE. “Il nostro medico di base è andato in pensione, e nonostante le ottime supplenze di Paolo Pischiutti e Marco Della Siega che ringraziamo per la loro enorme disponibilità, dobbiamo dare una risposta definitiva al problema: stiamo combattendo per avere un medico di medicina generale per la vallata, un servizio fondamentale per tenere in vita la comunità”. E questa non deve essere letta come un’ennesima polemica, è una necessità; se c’è un problema si cercano le possibili soluzioni e ci si rimbocca le maniche. I nostri vecchi all’alba del 7 maggio 76 si sono rimboccati le maniche e hanno ricostruito il Friuli e anche Resia, e io dovrei lasciarli senza un medico? Non se lo meritano. Nessuno se lo merita.
SICUREZZA. Altro tema importante, specie dopo i recenti episodi di maltempo, è quello del dissesto idrogeologico. “Con l’appoggio della Protezione civile regionale stiamo mettendo in sicurezza i due principali assi che attraversano la Val Resia. Puntiamo a garantire sicurezza dei cittadini ma anche dei turisti che vengono a visitare il parco. Negli ultimi anni la montagna sta vivendo diverse difficoltà climatiche: questi territori si stanno dimostrando fragili anche perché poche persone scelgono di viverci. Dobbiamo ripristinare un circolo virtuoso, perché nessuno può prendersi cura della montagna meglio di chi la abita”.
