MIRANO (VENEZIA) – Un episodio di allarmante violenza e provocazione scuote la provincia di Venezia, dove un diciannovenne è finito al centro di un’indagine per aggressione e minacce gravi nei confronti della sua ex fidanzata e dei familiari di lei. I fatti si sono verificati a Mirano, dove il giovane ha agito con un comportamento violento culminato nell’uso di un paio di forbici per minacciare l’ex di soli 18 anni.
Arresto e video provocatorio sui social
Il ragazzo è stato poi fermato nel Vicentino per resistenza a pubblico ufficiale. A seguito dell’arresto, è stato disposto per lui l’obbligo di firma quattro volte a settimana. Ma anziché mostrare pentimento, ha registrato un video mentre si trovava nella gazzella dei carabinieri, auto-riprendendosi e pubblicando tutto su Instagram con la frase: “Anche stavolta sono libero”. Un gesto che ha scatenato sdegno e preoccupazione, poiché rappresenta una sfida diretta alle istituzioni e un tentativo di legittimare la violenza attraverso i social..
Inquietante emulazione di Turetta
Ciò che rende il caso ancora più disturbante è la chiara ammirazione del giovane per Filippo Turetta, condannato all’ergastolo per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Il diciannovenne ha infatti postato la medesima lista di oggetti – coltelli, nastro adesivo, sacchi neri, contanti e una mappa – che Turetta avrebbe utilizzato per pianificare l’omicidio. In uno dei suoi post, lo ha definito “esempio modello”, confermando un pericoloso processo di identificazione con una figura criminale.
La reazione di Giulio Cecchettin
Di fronte a questo scenario, è intervenuto Giulio Cecchettin, padre di Giulia, con parole profonde e misurate. Ha dichiarato di voler incontrare questi giovani, per avviare un dialogo vero e diretto. “Vorrei davvero parlarci, capire cosa li spinge a idolatrare la violenza, perché credo che chi glorifica simili gesti abbia in realtà un enorme bisogno di essere ascoltato“, ha spiegato.