Inapplicabile, soggetto a troppe interpretazioni e calato dall’alto: per queste ragioni il sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, boccia su tutta la linea il nuovo Dpcm per la gestione del contagio che entra in vigore oggi.
“Ho approfondito con i tecnici i vari punti del testo: non si fa altro che spostare la responsabilità dei problemi. Ancora una volta non è vero che le autonomie locali sono state coinvolte nel processo decisionale, nemmeno le Regioni: trovo vergognoso che facciano credere che così si risolvono le criticità”, rimarca il primo cittadino, facendo riferimento in particolare all’articolo 1, che stabilisce che i sindaci possono disporre la chiusura al pubblico, dopo le 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento.
“Non è questa la soluzione al problema degli assembramenti, significa semplicemente far spostare la gente da una strada o una piazza chiuse a un altro luogo della città. Proprio perché lo riteniamo inefficace, noi a Monfalcone non ricorreremo quindi a questo tipo di coprifuoco. E poi chi deve fare i controlli? Ci sono adeguate risorse per eseguirli? La Polizia locale, che è già impegnata in tutta una serie di servizi e attività, non può farsene carico e trattandosi delle ore notturne significa scaricare su polizia e carabinieri anche questo compito”.
Anche per quanto riguarda i provvedimenti relativi alla scuola il sindaco è fortemente critico, a fronte di una lunga lista di interrogativi che non hanno risposta: “Sul fronte della scuola siamo alla follia. Trovo che il provvedimento sia profondamente irrispettoso della vita privata di ognuno: prevedendo il prolungamento degli orari nel pomeriggio non è stato proprio considerato né chi svolge attività extrascolastiche né l’organizzazione famigliare. C’è poi la questione degli insegnanti: quanti ne serviranno in più per le ore pomeridiane? C’è un numero adeguato di collaboratori scolastici per coprire l’allungamento degli orari? E soprattutto, dove pensano che i ragazzi vadano nell’attesa dell’inizio delle lezioni alle 9 o per mangiare? È peraltro impensabile che le aziende del trasporto pubblico locale prevedano ora una diversa articolazione oraria e una riorganizzazione delle corse, sempre che ci siano i mezzi pubblici sufficienti”.
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