Ucciso da uno sparo in testa: svolta nel caso dopo anni. Spuntano tre indagati: "Qualcuno ha visto".

TRENTO – La Procura torna a indagare sulla morte di Massimiliano Lucietti, il giovane cacciatore trovato senza vita nei boschi il 31 ottobre 2022. Tre persone risultano ora formalmente indagate: si tratta di cacciatori locali, che potrebbero aver avuto un ruolo diretto o aver ostacolato le indagini iniziali.

Ipotesi: omicidio o favoreggiamento

Le nuove ipotesi formulate dalla magistratura vanno da omicidio volontario a favoreggiamento personale. Un segnale chiaro che l’inchiesta prende una svolta decisiva, anche a seguito dell'opposizione dei genitori del ragazzo alla precedente richiesta di archiviazione. "Qualcuno ha visto, ma non parla" ha dichiarato la famiglia.

La morte nei boschi di Celledizzo

Il corpo di Lucietti era stato trovato in località Corè, colpito alla testa da un proiettile. La sua uscita per una battuta di caccia si è trasformata in tragedia, e sin dall’inizio sono emerse zone d’ombra e versioni poco chiare tra i presenti.

La figura chiave e il secondo decesso

A scoprire il corpo fu un ex forestale, trovato morto il giorno successivo. Accanto a lui, un biglietto che lo discolpava. La perizia dei RIS escluse il suo coinvolgimento diretto: nessuna traccia di polvere da sparo fu rilevata sui suoi vestiti.

Le armi analizzate e l’assenza di prove

Numerose armi appartenenti ai cacciatori della zona sono state analizzate, ma nessuna corrisponde al colpo che ha ucciso il giovane. Un elemento che ha alimentato i sospetti su una manipolazione dei fatti o su un possibile occultamento della verità.

Il giudice decide per nuovi accertamenti

Dopo mesi di attesa e richieste da parte della famiglia, il giudice per le indagini preliminari ha respinto l’archiviazione, ordinando una riapertura del fascicolo. Le nuove indagini dovranno chiarire finalmente quanto accaduto in quella battuta di caccia.