Durante normali controlli sulla filiera, gli ispettori del Nucleo Pesca della Capitaneria di porto di Trieste hanno fermato e ispezionato, presso il valico di frontiera con la Slovenia, a Rabuiese, un camion frigorifero con targa italiana; a bordo dell’autoveicolo sono stati rinvenuti 4250 chilogrammi di cozze, prive di qualsiasi elemento utile alla tracciabilità di tale prodotto ittico.
Le cozze non avevano in pratica nessuna delle etichette previste, che devono contenere tutti gli elementi informativi per la catena di vendita e, in ultimo, per il consumatore finale, elemento fondamentale per garantire la sicurezza alimentare. I mitili provenivano da allevamenti del golfo di Trieste e venivano trasportati verso Chioggia, da dove avrebbero proseguito per l’Italia meridionale.
Ai concessionari degli impianti di miticoltura da cui provenivano i molluschi è stata comminata una sanzione amministrativa di 1500 euro, per violazione della normativa vigente in materia di tracciabilità dei prodotti ittici (art.58 del Regolamento ce 1224/2009 – decreto legislativo 4/2012); le cozze sono state sequestrate e saranno esaminate nella giornata di domani dal servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, che ne deciderà il rigetto in mare, se ancora vive o comunque utili per l’ecosistema, o la distruzione.
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