Nodo ferroviario di Udine: avanti con il progetto nonostante le polemiche
Costi lievitati, nuove tempistiche e responsabilità nel dibattito cittadino
UDINE – In uno scenario infrastrutturale complesso, il dibattito sul Nodo ferroviario continua ad animare la vita amministrativa di Udine. L’intervento, atteso da anni, è oggi inserito in un percorso più stabile grazie al nuovo protocollo firmato da Comune, Regione e Rfi, dopo che quello precedente si era dimostrato impraticabile.
Secondo l’assessore alle Infrastrutture Cristina Amirante, il commissariamento ha impresso un’accelerazione decisiva, accompagnata da ulteriori 50 milioni stanziati dallo Stato.
Un passaggio che consente di procedere alla chiusura della Via per la seconda fase e che, nelle parole dell’assessore, rappresenta una prova concreta della volontà di portare avanti un’opera strategica.
Superbonus 110% e coflitto Russia-Ucraina hanno contribuito a innalzare i costi
L’esponente regionale richiama l’attenzione su ricostruzioni considerate parziali e su dichiarazioni poco fondate che rischiano di distorcere il quadro complessivo. La Regione, sottolinea Amirante, non elabora la progettazione ferroviaria, ma svolge un ruolo determinante nel mantenere l’iter il più rapido possibile, collaborando con gli enti coinvolti e monitorando gli sviluppi amministrativi.
Sul tema delle spese, l’assessore evidenzia come i rincari non possano essere imputati al territorio regionale. Le dinamiche che hanno fatto lievitare i costi riguardano infatti tutte le opere pubbliche italiane: dalla distorsione dei prezzi generata dal superbonus 110% fino alle ricadute economiche del conflitto in Ucraina.
In quest’ottica la Regione ha già predisposto misure di supporto ai Comuni chiamati a fronteggiare tali incrementi. Ignorare questo contesto, osserva Amirante, significa alimentare proteste slegate dalla realtà.
Sul piano politico cittadino, la discussione si intreccia con le dimissioni del consigliere comunale incaricato di seguire lo studio e la vigilanza sulla tratta Udine–Tarvisio. Una decisione che, secondo l’assessore, dovrebbe essere affrontata con piena responsabilità, nell’interesse della città e non della polemica.
L’assessore ribadisce che l’opera procede in modo ordinato, con risorse aggiuntive e un protocollo finalmente funzionante.