Operazione antimafia, dalla Sicilia a Gorizia: maxi sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro

Le indagini sono collegate alle operazioni “Revolution Bet” e “Crypto”

12 dicembre 2025 18:42
Operazione antimafia, dalla Sicilia a Gorizia: maxi sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro -
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GORZIA – Una imponente operazione antimafia, partita dalla Sicilia, ha raggiunto anche il Friuli Venezia Giulia con un maxi-sequestro di beni per oltre 40 milioni di euro.

La Procura Distrettuale di Catania, con la collaborazione della Guardia di Finanza, ha disposto il sequestro di un patrimonio ritenuto riconducibile a un ex collaboratore di giustizia vicino a gruppi mafiosi etnei, con interventi estesi fino alla provincia di Gorizia e in Romania.

Il sequestro di beni disposto dal Tribunale di Catania

Il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione ha ordinato il sequestro di attività economiche, immobili, conti correnti e denaro contante.

I beni coinvolti si trovano nelle province di Catania, Siracusa e Gorizia, e nelle città rumene di Bucarest e Pitesti.

L’ammontare complessivo del patrimonio sequestrato supera i 40 milioni di euro.

Le indagini delle operazioni “Revolution Bet” e “Crypto”

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania, sono collegate alle operazioni “Revolution Bet” e “Crypto”, che avevano documentato attività illecite nel gioco e nelle scommesse, trasferimenti fraudolenti di valori e fenomeni di riciclaggio e autoriciclaggio.

I dati raccolti hanno portato alla decisione di applicare le misure di prevenzione patrimoniali previste dal Codice Antimafia.

L’attività di verifica economico-finanziaria, effettuata anche tramite strumenti di cooperazione internazionale, ha portato all’individuazione di un complesso patrimoniale sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Il sequestro comprende: 20 attività commerciali (12 in Italia e 8 all’estero), 89 immobili – tra cui uno in provincia di Gorizia – 2 autovetture e 20 conti correnti bancari con somme liquide.

L’operazione ha visto il coinvolgimento del Comando Provinciale di Gorizia, coordinato con Eurojust e le autorità rumene.

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