È stato recentemente presentato il Piano Nazionale Esiti (PNE) 2023, curato dall’Agenzia nazionale dei servizi sanitari a Roma. I dati dell’edizione 2023 fanno riferimento all’attività assistenziale erogata nell’anno 2022 da circa 1.400 ospedali pubblici e privati, e a quella relativa al periodo 2015-2022 per la ricostruzione dei trend.
Sul totale di 562 strutture valutate con questi criteri, sono soltanto 55 gli ospedali con tutti e sei gli indicatori calcolabili, di cui uno con un livello di qualità molto alto e 17 con un livello di qualità alto: tra questi l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.
Il Piano nazionale è un osservatorio sull’assistenza ospedaliera in Italia, valutata attraverso una serie di indicatori relativi a otto diverse aree cliniche.
Nell’ambito del PNE l’area cardiovascolare è valutata complessivamente attraverso sei indicatori:
1) Mortalità a 30 giorni per infarto miocardico acuto
2) Proporzione di infarti miocardici con sopraslivellamento del tratto ST (detti STEMI: ST- segment Elevation Myocardial Infarction) trattati con angioplastica coronarica entro 90 minuti dall’accesso nella struttura di ricovero
3) Mortalità a 30 giorni per scompenso cardiaco congestizio
4) Mortalità a 30 giorni per bypass aorto-coronarico isolato
5) Mortalità a 30 giorni per intervento di valvulopastica o sostituzione di valvole cardiache-
6) Mortalità a 30 giorni per riparazione di aneurisma aortico non rotto dell’aorta addominale.
Complessivamente si tratta di un risultato molto positivo delle Strutture di Cardiologia e Cardiochirurgia afferenti al dipartimento Cardiotoracico che conferma il buon lavoro di equipe svolto e che dovrà essere mantenuto e ulteriormente perfezionato nei prossimi anni.
Altra buona notizia l’apertura di una nuova sala angiografica per l’attività interventistica prevista per la primavera del 2024 e che aiuterà il mantenimento dei volumi ed il miglioramento dei tempi di esecuzione dell’angioplastica nell’infarto miocardico.
Il dr. Turello, direttore sanitario di ASUFC: “Si tratta di un ottimo risultato che conferma l’alta qualità del lavoro effettuato nelle strutture da parte dei nostri professionisti: valutazioni positive a livello nazionale ci servono da stimolo per continuare ad offrire servizi di qualità alla popolazione di tutto il territorio regionale”.
Il risultato conseguito è dipeso principalmente da risultati migliori della media nazionale per alcuni dei 6 indicatori. In particolare in ordine:
- Ricoveri per infarto e mortalità
In Italia nel 2022 sono leggermente aumentati i ricoveri per infarto miocardico acuto (circa 1.200 in più rispetto al 2021). In FVG si è registrato un maggior volume di ricoveri nella provincia di Udine sia per STEMI (Figura 1) che non-STEMI (Figura 2).
Riguardo alla mortalità a 30 giorni dall’ammissione in ospedale per infarto, nel 2022 si registra in Italia una percentuale media pari al 7,7 per cento, inferiore al valore registrato nel 2020 (8,4 per cento) ma sopra al valore atteso (7 per cento). La mortalità media a 30 giorni per infarto miocardico acuto è 5.39% inferiore alla media nazionale ed al di sotto del valore atteso del 7%.
2) Mortalità per Scompenso Cardiaco. Un secondo dato favorevole è rappresentato dalla mortalità a 30 giorni per scompenso cardiaco è del 10,3% leggermente al di sotto della media nazionale del 10,7% e con un trend in riduzione. Va sottolineato che però l’età media della popolazione friulana è maggiore dei quella italiana: 47,62 anni vs. media italiana 45,69 anni e l’età rappresenta un maggior fattore di rischio per una più alta mortalità.
3) Mortalità a 30 giorni per bypass aorto-coronarico (BPAC) isolato. Un ulteriore dato positivo è rappresentato dalla mortalità a 30gg per BPAC isolato che è risultata inferiore al 1% rispetto ad un valore medio nazionale del 2,17%.
4) Mortalità a 30 giorni per intervento di valvuloplastica o sostituzione di valvole cardiache. Anche la mortalità a 30gg per interventi su valvole cardiache è risultata inferiore alla media nazionale con una percentuale del 1,62% vs. media nazionale del 2,42%.
Nell’immagine in copertina: Prof. Massimo Imazio. Direttore presso Cardiologia Udine.
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