Andiamo per funghi con la testa sulle spalle!
Il fine settimana di pioggia, il sole che fa capolino, il pensiero di un bel raccolto spingeranno molti a caccia di funghi già oggi. I primi incidenti si sono già registrati, purtroppo uno anche mortale, e ogni anno i numeri legati agli infortuni dei fungaioli sono sempre impressionanti.
Qui sotto vi riportiamo i consigli di ‘Montagna amica e sicura’ e il link (aggiornato al 26-07-189) della Regione Veneto che disciplina la raccolta dei funghi.
Andar per funghi significa spesso camminare a lungo in ambienti difficili e faticosi: le lunghe camminate vanno affrontate solo con debito allenamento e per raggiungere i posti più impervi necessita un passo fermo e sicuro. Ma non basta. A volte, su pendii scoscesi o nell’attraversamento di balze rocciose ed esposte è necessario mantenere calma e concentrazione. Farsi prendere dall’ansia o, peggio, dal panico potrebbe essere molto pericoloso.
Anche un semplice bosco fitto può comunque sottoporre il cercatore a difficoltà di marcia: di regola vengono abbandonati i sentieri più comodi per addentrarsi verso zone meno battute e più propizie alla raccolta. La sola presenza di sterpaglie, erba e foglie secche può dar luogo, anche su terreni poco inclinati, a pericolose scivolate.
Una buona capacità escursionistica ed un buon allenamento vanno sempre accompagnati ad un equipaggiamento idoneo: un vestiario appropriato, pantaloni lunghi, ma soprattutto un buon paio di calzature da montagna sono d’obbligo quanto l’uso del cestino ed il rispetto delle regole vigenti. L’uso d un bastone è un valido aiuto per ottimizzare le energie e migliorare l’equilibrio.
Usare un abbigliamento mimetico può forse aiutare a non far scoprire ‘la propria zona’, ma aumenta in modo significativo la difficoltà di essere individuati in caso di incidente. Risulta indispensabile consigliare quindi un abbigliamento che si discosti, anche senza esagerare, dai colori della natura.
Ancora si sottolinea che la scivolata va considerata uno dei pericoli maggiori per i cercatori di funghi; eventuali dubbi possono essere cancellati constatando che il 70% delle persone decedute indossavano stivali di gomma.
Certo lo stivale ripara bene dall’umidità, ma non offre alcun sostegno e stabilità al piede che risulta libero di ruotare nel suo interno, pertanto l’uso dello stivale è vivamente da sconsigliare anche su terreni apparentemente poco impegnativi.
La protezione che può offrire lo stivale di gomma contro il morso delle vipere (evento raro) non ne giustifica l’uso; un robusto pantalone lungo abbinato a calze pesanti costituisce un buon presidio in grado di ostacolare il morso della vipera. Va assolutamente evitato l’uso dei pantaloncini corti.
Nel bosco non è difficile perdere l’orientamento in caso di nebbia o al sopraggiungere dell’oscurità in luoghi non ben conosciuti. A volte saper leggere una carta topografica (prima di tutto bisogna possederla) ed usare una bussola può risultare di grande utilità.
Mai va dimenticato che, in caso di smarrimento, è sempre consigliabile ritornare sui propri passi finché si è in tempo, evitando di girovagare a caso.
Buona raccolta.