Scultura lignea barocca di scuola tedesca in Carnia e Valcanale
La scultura lignea in Friuli è uno dei patrimoni storico-artistici piùrilevanti della Regione, sia in termini quantitativi che qualitativi.Tuttavia, la lunga e prestigiosa tradizione di studi su quest...
La
scultura lignea in Friuli è uno dei patrimoni storico-artistici più
rilevanti della Regione, sia in termini quantitativi che qualitativi.
Tuttavia, la lunga e prestigiosa tradizione di studi su questi manufatti
si è concentrata fino a tempi recenti sulla produzione del Medioevo e
del Rinascimento, relegando ad un secondo piano quella dei secoli XVII e
XVIII.
Il
10 ottobre 2019, al Museo Etnografico del Friuli, alle 17.30 verrà
inaugurata una rassegna fotografica – visitabile fino al 10 novembre
2019 –, dal titolo “Scultura lignea barocca di scuola tedesca in Carnia e Valcanale”, a cura di Giuseppina Perusini, che
raccoglie ed espone tramite immagini i risultati dell’ampia ricerca su
questo patrimonio, conservato capillarmente in tutta la montagna
friulana e di provenienza oltralpina.
Nel
corso dell’età moderna i rapporti economici, sociali, culturali con
l’area tedesca furono molto stretti, fondati sulla mobilità
professionale degli uomini (in Carnia) e sulle attività artigianali e
commerciali legate ai flussi di transito (nel Canal del Ferro e in
Valcanale). Una delle manifestazioni di questi rapporti sono proprio le
sculture lignee di provenienza tedesca presentate in questa rassegna.
Per
ragioni liturgiche e conservative, le opere verranno presentate in
riproduzione fotografica, eccezion fatta per una scultura che sarà
fisicamente presente in mostra, ovvero quella raffigurante san Carlo
Borromeo, già nel castello di Stückl a Fusine, di particolare
significato e in fase di restauro.
Quanto verrà illustrato è frutto di una ricerca iniziata alcuni anni fa nell’ambito di un progetto PRIN (Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale) che ha visto consorziatecinque Università italiane (Udine, Roma, Napoli, Lecce e Perugia) e diverse università straniere.
Sono state individuate circa trenta sculture (provenienti
da altari smembrati o ancora inserite nei complessi d’origine)
realizzate da intagliatori tedeschi o austriaci in Carnia, Canal del
Ferro e Valcanale (zona settentrionale del Friuli) tra il XVII e il XIX
secolo.
Tale
ricerca ha comportato anche un’indagine sui rapporti
economico-culturali di questi territori con il mondo tedesco ed in
particolare sui flussi migratori (generalmente stagionali) della
popolazione locale nei paesi d’oltralpe.
Le
sculture della Carnia, in parte attribuibili ad artisti bavaresi, sono
chiaramente legate a questi flussi migratori mentre quelle della
Valcanale, che fino al 1918 fece parte dell’Impero asburgico, sono
sostanzialmente riconducibili ad intagliatori della Carinzia o della
Stiria.
Per
questa ricerca è stato infine fondamentale il contributo offerto
dall’archivio fotografico di Giuseppe Marchetti (1902 - 1966) ora
conservato presso i Civici Musei di Udine. Marchetti, che fu il primo
importante studioso della scultura lignea friulana nonché autore della
prima monografia sul tema (G. Marchetti, La scultura lignea nel Friuli, Udine,
1956), poté infatti documentare molti altari e sculture che vennero
distrutti o dispersi in seguito al terremoto del 1976.