Storia del Pianoforte: come è nato lo strumento più amato
La storia del pianoforte: l’invenzione, la struttura, e l’evoluzione nel tempo che lo ha reso uno strumento amato e suonato da musicisti del mondo intero.Storia del pianoforteIl pianoforte è uno degli...
La storia del pianoforte: l’invenzione, la struttura, e l’evoluzione nel tempo che lo ha reso uno strumento amato e suonato da musicisti del mondo intero.
Storia del pianoforte
Il pianoforte è uno degli strumenti musicali più amati e diffusi al mondo.
Grazie alla sua versatilità e alla capacità di esprimere emozioni profonde, è protagonista in molti generi musicali, dalla musica classica al jazz, fino alla musica contemporanea.
Ma come è nato il pianoforte? Chi lo ha inventato? E come si è evoluto nel tempo? In questa ricerca ripercorriamo la storia del pianoforte, dalle sue origini fino ai giorni nostri.
Un viaggio all’interno della sua struttura, le innovazioni tecniche e il suo impatto culturale.
Come descrivere un pianoforte: un meccanismo raffinato
Il pianoforte è uno strumento a tastiera e a corde percosse.
Il suo funzionamento è un meccanismo molto raffinato e vale la pena spiegarlo. Quando un tasto viene premuto, un martelletto rivestito di feltro colpisce una o più corde tese, producendo un suono.
Il pianoforte ha solitamente 88 tasti, suddivisi in 52 tasti bianchi e 36 tasti neri, coprendo un'estensione di sette ottave più qualche nota aggiuntiva. I suoni possono essere modificati grazie ai pedali, che alterano la risonanza e la durata delle note.
Esistono due tipi principali di pianoforte:
- Pianoforte a coda: di dimensioni più grandi, offre un suono più ricco e potente.
- Pianoforte verticale: più compatto e adatto agli ambienti domestici, pur mantenendo un suono di alta qualità.
Nel sito della scuola di musica di Padova, Cantarte viene spiegata nel dettaglio le differenze tra pianoforte a coda e verticale e sempre nel loro sito troviamo la sezione dedicata alle lezioni di pianoforte.
Come e quando nasce il pianoforte?
Il pianoforte nasce all'inizio del XVIII secolo, come evoluzione di strumenti a tastiera precedenti, come il clavicembalo e il clavicordo.
L'idea alla base della sua invenzione era quella di creare uno strumento in grado di suonare sia piano (dolcemente) che forte (con potenza), cosa che i predecessori non permettevano. Da qui deriva il nome "pianoforte".
Chi ha inventato il pianoforte?
L'invenzione del pianoforte viene attribuita a Bartolomeo Cristofori, un artigiano italiano nato nel 1655.
Cristofori lavorava alla corte dei Medici a Firenze e fu incaricato di migliorare gli strumenti musicali a tastiera dell'epoca.
Intorno al 1700, sviluppò il primo "gravicembalo col piano e forte", uno strumento che permetteva di controllare l'intensità del suono premendo i tasti con maggiore o minore forza.
Bartolomeo Cristofori viene dunque considerato il "padre del pianoforte", poiché fu il primo a progettare un sistema di martelletti che percuotono le corde con una dinamica variabile.
Il suo strumento fu perfezionato nei decenni successivi da costruttori come Gottfried Silbermann, che introdusse miglioramenti nel meccanismo dei martelletti e nei pedali.
Qual è la differenza tra pianoforte e clavicembalo
Abbiamo nominato il “glavicembalo”: ebbene sì, si può dire che il pianoforte discende dal clavicembalo, ma non è una sua evoluzione diretta.
Entrambi sono strumenti a tastiera e a corde, ma il clavicembalo produce suono pizzicando le corde con penne di corvo, mentre il pianoforte utilizza martelletti percuotenti, permettendo una maggiore dinamica espressiva.
L'inventore del pianoforte, Bartolomeo Cristofori, cercava di superare le limitazioni del clavicembalo, che non consentiva variazioni d’intensità nel suono. Il suo "gravicembalo col piano e forte" (1700) introdusse questo nuovo sistema, dando origine al pianoforte moderno.
Pur avendo radici comuni, clavicembalo e pianoforte hanno meccaniche e sonorità molto diverse.
Come si è evoluto il pianoforte?
Dopo l’invenzione di Cristofori, il pianoforte subì molte trasformazioni:
- XVIII secolo: il pianoforte si diffonde in Europa e viene adottato da compositori come Mozart. Gli strumenti dell’epoca avevano una struttura più leggera e un suono delicato.
- XIX secolo: grazie a innovazioni tecniche, il pianoforte diventa più robusto e potente. Le corde in acciaio e la struttura in ghisa permettono una maggiore risonanza. Chopin e Liszt contribuiscono a farne lo strumento principale della musica romantica.
- XX secolo: nascono i pianoforti moderni, con meccaniche avanzate e una qualità sonora superiore. I grandi marchi come Steinway & Sons, Bösendorfer e Yamaha diventano sinonimo di eccellenza.
- Oggi: oltre ai pianoforti acustici, esistono i pianoforti digitali, che offrono una simulazione realistica del suono e del tocco di un pianoforte tradizionale.
L’evoluzione della meccanica
Uno dei miglioramenti più significativi è stato l’introduzione del doppio scappamento nel XIX secolo.
Questo meccanismo, sviluppato da Sébastien Érard, permette di ripetere le note più rapidamente, rendendo il pianoforte più versatile per i brani virtuosistici.
La struttura del pianoforte: i materiali nel tempo
Inizialmente, i pianoforti erano costruiti interamente in legno, con corde in ferro e rame.
Nel corso dei secoli, la struttura è stata rinforzata con telai in ghisa, che aumentano la resistenza e migliorano la qualità del suono. Anche i tasti, un tempo realizzati in avorio, oggi sono in plastica per motivi ecologici.
Oggi gli strumenti a tastiera che si ispirano al pianoforte sono tanti (tra tutti, il pianoforte digitale e la pianola) ma il fascino e il prestigio dello strumento acustico rimane inarrivabile.
I grandi marchi storici
Nel corso del tempo, alcuni produttori si sono distinti per la qualità dei loro strumenti:
- Steinway & Sons (USA/Germania): celebre per i pianoforti da concerto.
- Bösendorfer (Austria): famoso per il suono caldo e profondo.
- Yamaha (Giappone): leader nella produzione di pianoforti moderni.
- Fazioli (Italia): noto per la cura artigianale e l’innovazione.
L'impatto culturale del pianoforte
Ci sono grandi compositori e pianisti che hanno contribuito allo sviluppo del pianoforte e alla sua centralità nell’arte e nella cultura. Tra i pianisti celebri ricordiamo:
- Ludwig van Beethoven: sfruttò la potenza del pianoforte per le sue sonate e concerti.
- Frédéric Chopin: compose musica che esaltava la sensibilità e l’espressività dello strumento.
- Franz Liszt: rese il pianoforte uno strumento solista virtuoso.
- Duke Ellington: portò il pianoforte nel mondo del jazz.
La storia dello strumento continua a evolversi nella tecnica e nella creatività: il pianoforte è più vivo che mai e continua ad avere un posto fisso nel cuore degli appassionati di musica.
Infatti, nei secoli il pianoforte ha influenzato numerosi generi musicali, dalla musica classica al jazz, fino al rock e alla musica pop.
È stato usato da artisti come Elton John, Ray Charles e Ludovico Einaudi, dimostrando la sua versatilità e capacità di adattarsi a stili diversi.
Qualche curiosità sul pianoforte
- Perché si chiama pianoforte? Perché il musicista può regolare con il tocco l'intensità del suono, che può andare dal molto piano al molto forte.
- Il pianoforte più grande del mondo misura oltre 5,7 metri ed è stato costruito in Nuova Zelanda.
- Un pianoforte medio ha circa 230 corde, che esercitano una tensione totale di circa 20 tonnellate.
- Il termine "fortepiano" si usava per indicare i primi pianoforti, mentre oggi è usato per strumenti storici.
- Esiste un pianoforte con 97 tasti invece dei classici 88, creato dalla casa Bösendorfer.
- Il pianoforte è considerato il re degli strumenti musicali per la sua capacità di suonare sia melodie che armonie.
Il pianoforte, invenzione che ha cambiato la musica
Il pianoforte ha attraversato secoli di innovazione e sviluppo, diventando uno strumento fondamentale nella musica. Ha consegnato nelle mani dei musicisti uno strumento per esprimere una grande varietà di toni e melodie.
L’invenzione di Bartolomeo Cristofori ha aperto nuove strade nell’espressione musicale mai percorse prima: dalla sua invenzione fino alle moderne tecnologie digitali, ha mantenuto il suo fascino e la sua importanza.
Che si tratti di un pianoforte a coda in una sala da concerto o di un pianoforte verticale (o digitale in una casa), è lo strumento che continua a emozionare musicisti e ascoltatori in tutto il mondo.