Swiatek si confida: “Ho lottato per dimostrare la mia innocenza”
La testimonianza di Iga Swiatek. La tennista numero due al mondo, squalificata dopo essere risultata positiva a un controllo anti-doping alla trimetazidina, ha rivelato la sua verità in un’intervista dettagliata a “Fakty po Faktach”, programma televisivo polacco. Swiatek ha affrontato il momento difficile della sua positività con forza e determinazione, sottolineando che ogni caso è unico e non può essere confrontato con altri. In particolare, ha citato le differenze tra la sua situazione e quelle di Jannik Sinner e Simona Halep.
Swiatek ha ricordato il momento in cui ha ricevuto la notizia della positività: “La mia reazione è stata molto forte. Ero confusa e spaventata. Ho pianto molto. Quando ho ricevuto la mail con la comunicazione, non mi aspettavo la gravità della situazione. La reazione dei miei manager è stata paragonata a quella di chi perde una persona cara o ha seri problemi di salute. Sono grata di non essere stata sola in quel momento. Ho provato disgusto per il tennis”.
Parlando della sua sospensione e della reazione alla sentenza, Swiatek ha dichiarato: “Preferisco dire ‘non colpevole’, ma per me è solo una questione burocratica. Accetto la decisione senza pensarci troppo. La punizione è una formalità e devo concentrarmi sul mio gioco. Credo che il processo sia stato condotto correttamente e che ogni caso venga valutato secondo le regole”.
Infine, Swiatek ha commentato il caso doping di Jannik Sinner e ha evidenziato che ogni situazione è unica e richiede un processo di prova dell’innocenza diverso. Ha sottolineato l’importanza che la federazione tennistica valuti ogni caso in modo obiettivo e che non ci siano discriminazioni in base al rango del giocatore. Swiatek ha anche parlato delle spese sostenute per la sua difesa, riconoscendo il privilegio di poter permettersi un avvocato specializzato e le altre spese necessarie per dimostrare la sua innocenza.