BUDOIA (PORDENONE) – Il caso che ha coinvolto Maria Grazia Ragusa, la quale ha trovato la testa di un topo all’interno di un pacco di spinaci congelati, si arricchisce di un’ulteriore e inquietante ipotesi: quella di un gesto doloso. Dopo la denuncia alle forze dell’ordine e l’apertura di un fascicolo da parte della Procura, emergono nuovi sviluppi. L’indagine, che ha già portato al ritiro delle confezioni dai punti vendita di tutta Italia, sta valutando l’eventualità che l’incidente possa essere stato un atto di ritorsione nei confronti dell’azienda da parte di uno dei suoi dipendenti.
L’ipotesi della ritorsione
Le indagini non escludono l’ipotesi che l’introduzione del topo nel prodotto alimentare possa essere il frutto di un atto deliberato, un gesto di vendetta contro l’azienda da parte di chi potrebbe aver lavorato al suo interno. Sebbene non ci siano prove concrete a sostegno di questa tesi, le forze dell’ordine stanno seguendo questa pista, vista la natura anomala e macabra dell’incidente.
Le indagini in corso
Il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Lucio Bomben, ha sottolineato che la signora Ragusa non è riuscita a individuare con certezza la provenienza del topo o il supermercato da cui erano arrivati i prodotti. Tuttavia, il fatto che la donna faccia la spesa sempre nella stessa catena, ma in punti vendita diversi, complica il quadro. Le autorità sono ora concentrate sull’analisi delle confezioni ritirate e sulle potenziali connessioni con l’ambiente interno dell’azienda produttrice.